Portieri…estinti!
Un tempo il portiere, vera e propria professione. Da esibire con orgoglio. Colui che sapeva tutto di tutti. Spettegolava, poneva la posta nelle buche da lettere condominiali. Salutava ed era custode di tesori e curiosità. Con le chiavi dei singoli appartamenti, l’uomo di fiducia, al quale il don, meritato sul campo. Con tanto di visiera in alcuni casi, guardiola e appartamento seminterrato. Dalla Napoli di Bellavista, ai casermoni metropolitani. Oggi, in via d’estinzione, l’amico di tutti. Che tirava le ore tra una partitella a scopa e la spesa alla moglie affaccendata. Dati alla mano, nelle città più in voga, in quelle più industrializzate, sporadiche vestigia gentilizie. Col proprio arredo. Nei moderni grattacieli o nelle bianche palazzine new age, il custode dileguato. Citofoni e cancello automatico, sovrapposti all’antico custode. In sporadici casi, il nuovo guardiano addirittura non abita più dove vigila lo stabile. Un tempo, spesso alloggio gratis. Oggi, in molti casi, un vero e proprio servizio, anche lontano dalla propria dimora. Tempora mutantur! E l’uomo di fiducia, il pettegolo che origliava anche dietro le serrature, solo un ricordo. Come i perenni alterchi con la consorte, sempre sul piede di guerra. Bisbetica giammai domata, intenta a sferruzzare o a creare centrini all’uncinetto, tra gli aromi della cucina. Intingoli e ragù. La spira di fumo dal fornello a gas, sempre penetrante. Donna Rosina e don Peppino. Scopa riposta, corrispondenza affidata al postino ritardatario, indifferenza condominiale. Ancora Roma, Napoli e Milano vantano il portierato nelle zone più accorsate. Nel resto del Paese, una professione ormai estinta! Ma senza portiere, più sicuri dai furti gli stabili?
