L’angolo dei giovanissimi: internet: copiare o abusare?

 Alessio Ganci

Internet la si può considerare come una biblioteca aperta: a parte i casi in cui esiste la licenza pay-per-view, con una semplice ricerca con Google o altri motori di ricerca si possono trovare tutte le informazioni che si vogliono. Si può addirittura leggere il giornale on-line o consultare anche l’enciclopedia. Tutto in Internet. Già che ho appena nominato l’enciclopedia on-line, la celebre MSN Encarta di Microsoft non è a pagamento, come sempre tutti pensano: è gratuita esattamente come Wikipedìa, l’enciclopedia on-line più conosciuta  al mondo, proposta dall’organizzazione no-profit Wikimedia. Come specificato, in Internet chi cerca trova. Si possono trovare sia informazioni attendibili, sia non attendibili. Il trucco per non incappare in quelle non attendibili è ricercare più  volte la stessa informazione, confrontando con più pagine possibili. Se tutto corrisponde, vuol dire che l’informazione è probabilmente attendibile (non si può mai sapere con certezza). Gratuito sì, ma chi scrive le informazioni è una persona in carne ed ossa come chi le legge. Ognuno ha i suoi diritti. C’è chi li predica semplicemente, mettendo il materiale informativo a disposizione della copia, ma chiedendo un riferimento all’autore. C’è anche chi i diritti li difende correttamente impostando delle protezioni da copia. Le più diffuse (e, lasciatemelo dire, le più stupide) sono il blocco da tasto destro del mouse, che impedisce di utilizzare il tasto destro del mouse, è violabile facendo clic con il suddetto tasto, insieme al pulsante della tastiera Invio. Oppure, semplicemente andando sul menù Strumenti => Copia. Un’altra protezione consiste nell’inserire una serie di caratteri strani in ogni frase copiata. Anche questa protezione è violabile togliendo i caratteri strani, asportando prima la frase copiata in Blocco Note di Windows e poi nel documento desiderato. Inutile dire che queste protezioni non sono altro che un modo più espressivo per invitare a non copiare, oppure ad almeno indicare l’autore del contenuto copiato. Invece le protezioni inviolabili riguardano quelle dei PDF (e dimentichiamoci i famosi programmi che li sbloccano – si pagano e si ricevono solo degli errori di impossibilità a sproteggere il PDF. Una protezione valida per le pagine HTML, non è in distribuzione in Internet (da quello che ne so io, il web ed il wap sono vasti), tuttavia si può richiedere all’autore di questo articolo. Si tratta di un blocco che inibisce la selezione e la copia, con in aggiunta l’impossibilità di stampa schermo o di salvataggio della pagina (finalizzato spesso alla rimozione della protezione su computer locale). Quindi, Internet è un’officina di idee, però si rischia anche di abusarne, se non si cita l’autore di un’informazione. Magari non si abusa in senso legale (escludendo i diritti d’autore ed i contenuti pay-per-view), ma sicuramente si abusa in senso morale. Infatti citare senza riferire l’autore è come copiare a scuola.