L’angolo dei giovanissimi: i limiti della “collettività”

 Alessio Ganci

Una delle razze aliene più conosciute della serie fantascientifica “Star Trek” è quella dei Borg. I Borg compaiono in tutte le serie di “Star Trek”, tranne in quella classica, dove ancora non era stata introdotta questa nuova specie. La particolarità che distingue i Borg da tutte le altre razze aliene citate in questa opera fantascientifica è quella di essere metà uomini e metà macchine. Inoltre la loro storia è molto diversa da tutte le altre storie delle razze aliene citate in “Star Trek”: lì nessuno nasce Borg: semmai si diventa Borg. Il perché  è dato da una tecnica chiamata “assimilazione”: chi viene “assimilato” diventa Borg. A questo punto viene da pensare che il merito della “creazione” della specie Borg venga attribuito ad un unico personaggio che si sia dedicato successivamente alla costruzione della nuova razza. In  effetti in “Star Trek” compare la cosiddetta “Regina Borg”, una donna che in passato si è auto-assimilata (creando delle nanosonde che poi si è iniettata) e che poi ha inflitto lo stesso trattamento ad altri personaggi. La caratteristica ancora più rilevante, riguarda la capacità di assimilare, che è estesa a chiunque sia già Borg. In altre parole: qualcuno viene assimilato contro la sua volontà. Quando quel “qualcuno” è diventato Borg non si rende conto del male subito ed inoltre, compie lo stesso male su altri personaggi. Indubbiamente la tecnica di assimilazione cambia anche il modo di pensare dell’ “assimilando”. Ed allora Gene Roddenberry avrebbe previsto anche la nascita di tecnologie che alterino il  modo di pensare degli uomini? Mah.. La giustificazione che porta i Borg ad assimilare le altre razze aliene sarebbe quella di portarli alla perfezione. Ma anche qui Gene Roddenberry mi sembra  un po’ fantasioso come può portare una tecnologia creata da un essere imperfetto (l’uomo) ad essere perfetta? Ogni personaggio di “Star Trek” quando diventa Borg perde la sua individualità e si sente soltanto parte di un’estesa collettività di droni Borg. In altre parole, perde completamente la sua libertà ed è vincolato a doveri e ad una minore elasticità di movimento. Senza contare il bisogno dei Borg di “rigenerarsi”, l’alternativa al dormire degli uomini, con la differenza che gli uomini si possono addormentare da soli, mentre per rigenerarsi bisogna compiere un’azione volontaria, senza della quale un Borg muore (o meglio, si disattiva). Quante limitazioni e Gene Roddenberry  avrebbe previsto la nascita della “perfezione”? Mah…