Raito: percussioni a Villa Guariglia con gli allievi del Martucci

Secondo appuntamento con le esibizioni dei migliori allievi dei conservatori campani, venerdì 31 luglio, alle ore 21, che il M° Francesco Nicolosi, dopo accurate selezioni, ha inteso inserire nel prestigioso cartellone della XII edizione dei “Concerti d’estate a Villa Guariglia in Costiera dei fiori”, organizzati da Tonya Willburger, con il contributo del Comune di Vietri Sul Mare, della Regione Campania, della Camera di Commercio e della Provincia di Salerno, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, dell’Ept di Salerno, nonché con il patrocinio del Conservatorio di Salerno, della Coldiretti e del Centro Studi “Raffaele Guariglia”. Ospiti della rassegna saranno l’Ensemble di percussioni del conservatorio “G.Martucci” di Salerno, composto da Maurizio Pagnotta, Giuseppe Costa, Simone e Giuseppe Lembo, Lucio Miele e Mario La Rocca, diretti e preparati dalla loro insegnante Mariagrazia Pescetelli  unitamente al Nicola Sala Saxophone del Conservatorio di Benevento, formato da Pasquale Cesare al sax soprano, Pasquale Saccone al sax contralto, Antonio Compare al sax tenore e Ivan Lepore al sax baritono, quartetto nato nella classe del M° Paolo Rigliari.Il programma sarà inaugurato dall’ensemble di percussioni con “Music of pieces of wood” di Steve Reich, un vero e proprio  studioso del modo in cui si produce la musica: e’ un tecnico della composizione e dell’orchestrazione, e, contemporaneamente, un teorico e un ricercatore della musica primitiva. Indifferente tanto all’alea quanto alla melodia, e’ affascinato invece dal ritmo e dalla complessita’ (misurata in quantita’ di frasi che si muovono simultaneamente), dall’ordine e dalla disciplina, dal divenire della musica in quanto processo deterministico. La quantita’ insolita di situazioni e di variazioni (di movimenti e di mutamenti) culla l’ascoltatore in un intreccio di suoni  che suonano gli uni contro gli altri, e persino contro se stessi donandogli un effetto al tempo stesso ipnotico ed esotico, celestiale e subliminale. Il quartetto di sax esordirà, invece, con la Suite Hellenique di Pedro Iturralde, in cui i quattro sassofonisti dovranno distillare timbri popolari e classici, dando corpo al sincretismo dell’autore con infinita energia, schizzando un brano in cui è già superata ogni barriera di separazione tra i diversi generi, spaziando tra antiche danze e canti popolari che rivivono in una incalzante antitesi di ritmi e armonie. Ancora un passaggio di testimone con le percussioni che saranno impegnate nei quattro Studi coreografici di Maurice Ohana, caratterizzati da un linguaggio personale di grande libertà e duttilità, sempre al servizio di una invenzione sonora di estrema raffinatezza, molto francese, “fatta” di concisione e chiarezza.

Il quartetto di sax tributeranno un omaggio ad Astor Piazzolla ed al suo tango jazzato, segnato da momenti regolarmente in bilico – dato caratterizzante della musica argentina – fra un lirismo allentato e dolente, talora fino alla rarefazione, e picchi di alta drammaticità e forza penetrativa con Violentango e Libertango, il cui segreto è completamente svelato nella sua introduzione. Le due formazioni s’incontreranno in  “African Welcome piece” di Michael Udow. Formato da tre brevi episodi collegati, contenenti i ritmi tipici di tre danze dell’Africa centrale, diventa un vero e proprio omaggio al Continente dal quale provengono la maggior parte degli strumenti, ritmi e colori delle percussioni, e ancora in un portrait di Scott Joplin con il primo dei suoi più celebrati ragtime, quell’ “Original Rags” datato 1899 con cui il genere usciva dalla preistoria e inaugurava la sua epoca poco più che ventennale. “A vida è a arte do incontro” diceva Vinicius De Moraes e il gran finale della serata sarà affidato ad un Samba di Ney Rosauro, racchiudente suoni, immagini ed energia di una notte carioca.