Cronaca: giovane vita stroncata, Mariangela Pezzotta (2004)

don Marcello Stanzione

Mariangela era tornata a casa come tutte le sere. Poi, verso le ventiquattro aveva ricevuto una telefonata ed era uscita. L’hanno ritrovata i carabinieri in una serra nel giardino di una villetta in via Colombo tra Golasecca e Coarezza. Era stata trasportata là dopo essere stata uccisa. A compiere il delitto sono stati Elisabetta Ballarin, 18 anni, residente nella villetta teatro dell’omicidio, e con lei il fidanzato Andrea Volpe, 27 anni, residente a Gallarate. Il giovane in passato aveva avuto una relazione affettiva con la vittima. I due, dopo aver sparato a Mariangela, hanno nascosto il corpo della ragazza in una serra. Al mattino hanno cercato di nascondere l’auto della vittima decidendo di farla affondare nel canale Villoresi in località Maddalena.Nel compiere questa azione hanno avuto un problema e l’auto si è incastrata restando in bilico. A quel punto un abitante del luogo ha chiamato i carabinieri. Al loro arrivo i militi hanno trovato i due giovani in stato confusionale. Li hanno portati in caserma e di lì a poco, dopo la loro confessione, hanno rinvenuto nella serra nel giardino della villetta il corpo senza vita di Mariangela Pezzotta di 27 anni, originaria di Somma Lombardo e figlia del capogruppo di Forza Italia nel consiglio provinciale di Varese, Silvio Pezzotta. Le ammissioni di Andrea Volpe sul delitto Pezzotta stanno chiarendo definitivamente il quadro di quanto avvenuto quella notte maledetta del 24 gennaio. L’assassinio di Mariangela Pezzotta non fu un atto isolato compiuto dal solo Andrea Volpe con Elisabetta Ballarin, ma un delitto di gruppo, premeditato, per far tacere per sempre la ragazza, che “sapeva troppo”. Sarebbe stato Nicola Sapone ad ordinare ad Andrea Volpe di uccidere la ragazza la notte del 24 gennaio, una notte di luna piena.Di fronte al procuratore Pizzi e al pm Masini, Andrea Volpe ha confermato le ammissioni di Mario Maccione laddove questi asseriva di essere stato contattato da lui poche ore prima del delitto. Volpe si sarebbe “strafatto” di eroina e tranquillanti per trovare il “coraggio” di sparare alla sua ex fidanzata. Non aveva fatto i conti, però, con la difficoltà di seppellirne il cadavere e di farne sparire l’auto. Per questo Volpe chiamò Nicola Sapone che, giunto nel bosco di Golasecca, prima infierì con una vanga contro Mariangela ancora agonizzante, poi cercò invano di cancellare le tracce dell’orrendo delitto. Volpe accusa inoltre la sua compagna Elisabetta Ballarin di aver partecipato attivamente all’assassinio e di aver saputo già in anticipo della cosa, a differenza di quanto sostenuto dalla diciottenne. In conclusione oggi tantissimi giovani sono affascinati dai fenomeni legati al mondo dell’occulto, satanismo compreso. E’ dunque facile intuire che laddove essi non possiedano una solida formazione cristiana, l’aderirvi, dopo essersi avvicinati anche solo per curiosità, si riduce il più delle volte a un procedimento automatico. Cosa può spingere un giovane ad accostarsi all’occultismo? Spesso la curiosità, o il piacere di trasgredire; oppure il desiderio di ottenere poteri sovrumani, la necessità di superare e vincere le proprie timidezze ed incapacità di relazionarsi. Va sottolineato che frequentare luoghi ed operatori dell’occulto, partecipare a sedute spiritiche o sataniste, riti di stregoneria, equivale a consegnarsi spontaneamente al demonio.