Sanità campana: Cisl, commissariamento, inadeguamento classe politica
Per il Coordinatore Settore Sanità della Provincia di Salerno della Cisl Fp Pietro Antonacchio “il commissariamento della sanità campana sembra da alcuni essere salutato con gioia nella speranza che sia il punto di partenza per un rilancio del settore, e la cosa non solo dovrebbe sconcertare ogni individuo pervaso da buon senso, ma dimostra quale è il livello di rappresentanza politica e sindacale che abbiamo nel nostro territorio. Purtroppo però è innegabile che tutto l’apparato politico che ha governato la regione è risultato inadeguato a trovare soluzioni al disavanzo creato da assenza totale di programmazione e scellerata miopia politica incapace di decodificare esigenze e bisogni della cittadinanza e tradurle in adeguate scelte di riadattamento dei servizi sanitari e socio assistenziali. Invece erroneamente si è cominciato ad ipotizzare piani di rientro dal debito maturato con ridimensionamenti di tetti di spesa, tagli dei finanziamenti, mancato adeguamento delle tariffe per le prestazioni rese, logiche aziendalistiche senza alcun serio provvedimento riorganizzatorio dell’intero settore e con privatizzazioni ed esternalizzazioni di servizi si è continuati a rendersi promotori di ulteriori lottizzazioni politiche del servizio sanitario. Inoltre la esclusiva gestione budgetaria ha fatto perdere di vista al settore la sua unica missione che si realizza nel dare risposte appropriate alle esigenze ed istanze di salute dei cittadini. Come si esce dal baratro in cui siamo sprofondati? Semplicemente realizzando una filiera dei servizi sanitari, assistenziali e sociali che a partire dalla appropriatezza delle prestazioni realizzi una sua elevata qualità attraverso una razionalizzazione delle risorse economiche, umane e tecnologiche. Come qualcuno prima di me ha scritto e detto la terapia consiste nel controllo e aggiornamento costante dei DRG, identificazione e censura delle prestazioni improprie e di difesa corporativa o personale di interessi contrari a quelli del servizio sanitario. Il primo passo: eliminazione della gestione partitica della sanità con nomine di manager di provata esperienza quale scelta maturata dalle ragioni del merito. Tutti noi sempre ed ovunque dobbiamo con forza gridare che se oggi il sistema non è al tracollo definitivo, nonostante la pochezza dei Direttori Generali che hanno gestito le Aziende Sanitarie Locali, è dovuto alla maggior parte degli operatori del settore pubblico e privato che in silenzio lavorano concretamente, per una medicina fatta di particolare e quotidiana attenzione , rigore scientifico, continua formazione e cura di quanti necessitano delle proprie attenzioni. Per costoro e per quanti a costoro si affidano che abbiamo l’obbligo di continuare a tentare a provare a farcela da soli, rivalutando la politica vera fatta di solidarietà e di attenzione ai bisogni e alle dinamiche sociali. Troppe chiacchiere si sono fatte finora,. Ed è ormai ora di ricominciare a lavorare sul serio all’interno delle sedi istituzionalmente preposte al confronto su tali problematiche.