Pagani: Gambino,in consiglio comunale sulla vicenda giudiziaria
Di seguito il discorso del primo cittadino di Pagani, Alberico Gambino, pronunciato nella seduta odierna di consiglio comunale. “Con la sentenza di appello di primo grado- esistono ancora altri due gradi di giudizio prima della sentenza definitiva- sono stato condannato a 18 mesi perché ho sbagliato la procedura di utilizzo della carta di credito. Ma le spese sostenute erano tutte di natura istituzionale. Tengo a chiarirlo perché, in questi ultimi giorni, sono stato costretto ad ascoltare di tutto. Ebbene, quando sette anni fa, decisi di scendere in campo, decisi di candidarmi a Sindaco della mia città, in molti mi consigliarono di non farlo perché la politica era- a loro avviso- sporca. Io non mi scoraggiai e mi lanciai in quest’avventura, spinto dall’amore per Pagani, spinto dal desiderio di farla uscire dal baratro in cui era piombata a causa del malgoverno della sinistra. Ho sempre accettato in questi anni il confronto delle parti convinto che esso sia il sale della democrazia. Ma certo non posso accettare di avere a che fare con degli sciacalli. Qualcuno di loro pensa che in questo modo io sia da parte. Ma si sbagliano. Si sbagliano perché oggi ho dei motivi in più per non arrendermi, per continuare la mia battaglia. Non posso lasciare la mia città in preda a questi sciacalli, gli stessi che si sono battuti contro il parcheggio di Via Garibaldi, contro il parco giochi per i bambini, contro il mega auditorium di Piazza Sant’Alfonso inserito nelle linee guida del programma dell’amministrazione provinciale al fianco di quello di Ravello. Gli stessi sciacalli che l’ avevano ridotta, in dieci anni di governo, in una città dormitorio, in una città fantasma. Pagani deve continuare il percorso di crescita intrapreso. La presenza di questi poveri e piccoli uomini che non hanno a cuore le sorti dei loro concittadini, che non pensano al futuro dei proprio figli, che parlano di etica e di moralità e poi non la praticano, non ci scalfisce. Ma loro che cosa hanno fatto? Hanno mai proposto? Hanno mai pensato ad un progetto per la città? No. Assolutamente no. Non si sono mai confrontati, hanno solo considerato l’avversario politico come una persona da abbattere, da distruggere. Fortunatamente, però, i cittadini hanno capito e li hanno sempre bocciati. Sonoramente, perché disgustati dai loro comportamenti. Mi chiedo perché ci sia tanto odio ed in fondo, forse, sono riuscito a trovare delle spiegazioni. Alcuni di essi sono frustrati perché reduci da sconfitte elettorali schiaccianti nonostante la loro presunzione di essere onnipotenti. Qualcun altro ha amministrato e non è riuscito a fare alcunché. I cittadini lo ricordano solo per le più grandi speculazioni edilizie perpetrate sulla Variante. Noi, invece, abbiamo fatto di Pagani una città riconosciuta e riconoscibile, un fiore all’occhiello per l’Agro e per la Provincia. Altri ancora, due in particolare, giocano a fare i politici e gli uomini, ergendosi a paladini dell’etica e della moralità ma in realtà, nonostante la giovane età, sono vecchi dentro. Sono vecchi perché sono cattivi, perchè hanno il male dentro, perché non pensano in positivo. Io prego per loro affinché possano vedere la luce, affinché possano capire cosa significhi l’amore verso gli altri, l’impegno per gli altri. Vorrebbero approfittarsi della disgrazia della città ma la città, fin quando ci sarà questa guida, fin quando ci sarà questo capitano, non subirà mai alcuna disgrazia. Sono sereno, cari consiglieri. Umanamente rammaricato certo. Ma sereno. Convinto, ora più che mai, che dobbiamo essere forti, sereni, lineari, determinati, per continuare lungo il percorso intrapreso, per continuare a dare risposte a chi ha sempre avuto fiducia in noi. Noi siamo noi. Dobbiamo essere granitici, dinamici. Gli sciacalli non metteranno mai le mani sulla città di Pagani e sui suoi cittadini”.