Il canto del Grillo

 Giovanna Rezzoagli

Il quotidiano genovese “Il Secolo XIX” in edicola oggi dedica completamente la pagina delle lettere ai contributi relativi all’autocandidatura alla segreteria del Partito Democratico da parte del comico Beppe Grillo. Ci sono ben sette lettere equamente suddivise tra interventi di persone che si esprimono a favore e persone che manifestano dissenso. Al di là di considerazioni politiche, che non mi competono né per competenza né per conoscenza sufficientemente approfondita delle tematiche in questione, l’argomento mi sembra interessante da un punto di vista prettamente sociologico. In genere un personaggio famoso che decide di inserirsi nel contesto politico attira l’attenzione della massa, soprattutto perché esiste la curiosità di vedere se il famoso di turno riesce o meno nell’impresa. Siamo un popolo di voyeurs, non ci si può lasciar scappare le occasioni. Da notare che l’interesse maggiore, con relative polemiche, è destato da personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo. Ricordo ancora quando ero una bambina lo scandalo di Cicciolina in parlamento col suo partito dell’amore… Ma dopo di lei molti hanno tentato la via  più o meno con successo. I personaggi famosi provenienti dal mondo scientifico e/o culturale destano meno clamore. Purtroppo c’è da rilevare che nel mondo politico, ma non solo in quello, colui che alza la voce ed usa toni che abbondantemente scivolano nella maleducazione calamita l’attenzione. Anche in questo caso prevale il desiderio di osservare e vedere come va a finire. Tra liti e smentite va in scena il comune cittadino che si sente accreditato ad esprimere il proprio punto di vista spesso con modalità piuttosto colorite. Esiste un interessante esperimento che chiunque può provare a mettere in scena, basta un poco di faccia tosta ed il gioco è fatto: provate a mettervi vicino ad un luogo di transito e rimanete un minuto a guardare il cielo, poi indicate col dito qualcosa che ovviamente non c’è, nell’arco di cinque minuti in molti si fermeranno e vedranno proprio ciò che voi sapete non esistere. Il meccanismo è semplice, se qualcuno agisce io posso associarmi o dissentire, ma l’importante è partecipare. Spesso il politico di successo, attenzione a non confondere “di successo” con “capace”, è paragonabile a colui che, giungendo ad un attraversamento pedonale quando il semaforo è rosso, attraversa imperturbabile se non vi sono auto troppo vicine, la gente tenderà ad imitare il comportamento. Il branco seguirà il leader non in forza di doti di saggezza quanto in virtù di intraprendenza per non dire impudenza. Beppe Grillo ci sta provando, anche in estate, tra tante cicale che friniscono ,un grillo  che canta e urla qualcuno che lo ascolti sempre lo trova.