PdL – PD: dalla questione morale alle botte nella città di Vincenzo

Aldo Bianchini
Sono costretto, e me ne dispiaccio, a ricordare a tutti che purtroppo a Salerno, nella città di Vincenzo, abbiamo una classe giornalistica che non ricorda (o fa solo finta di non ricordare!!) e che soprattutto non lega (perchè non vuole!!) i vari accadimenti tra loro. Tutto sarebbe più semplice da capire ed anche da raccontare. Incominciamo dalla questione morale che tocca, ovviamente, tutti i partiti, anche il più vergine IdV (almeno nell’immaginario dell’elettore medio). Tanti i commenti (anche su questo che è un quotidiano e non un blog) pro e contro il “povero” (si fa per dire!!) Alberico Gambino, sindaco di Pagani e neo assessore provinciale al turismo. E tutti i commenti sono da rispettare, anche se per molti io personalmente storcerei il naso in considerazione della loro provenienza. La riflessione che mi aspettavo, soprattutto dai giornalisti, è semplice. Appena un anno fa il sindaco Gambino fu quasi massacrato dai suoi stessi compagni di partito esattamente per queste due inchieste, delle quali una è giunta a sentenza e l’altra è stata inviata a dibattimento (cioè rinvio a giudizio, sempre per Gambino!!). L’ondata, anche mediatica, di quelle due inchieste costò in pratica la candidatura di Gambino alla presidenza provinciale, il suo allontanamento dalle grazie del ministro Carfagna e la sua ventilata uscita dal partito cui allora apparteneva. Questo fatto da l’esatta lettura di come la politica e la sua esigenza di vittoria può trasformare e plasmare uomini e cose fino al punto da rivedere a braccetto e sotto le stesse insegne, prima e durante la campagna elettorale amministrativa, uomini e donne che fino a qualche ora prima si sono azzannati fino all’ultimo sangue. Sinceramente mi fanno sorridere i commenti che pretendono di superare la giustizia perchè una persona è stato o è un buon amministratore. E cosa significa?  Mi viene in mente quanto in un suo libro scriveva l’ex magistrato Domenico Santacroce in merito ad un fatto che guarda caso era accaduto proprio a Pagani: “….queste sono le condizioni storiche nelle quali trovano origine violentissime polemiche tra politici e magistratura, allorchè questa, in un rigurgito culturale, imposta l’azione giudiziaria su obiettivi diversi, non più coincidenti soltanto con quelli tradizionali ai quali è stata sempre maggiormente attenta ………come nel caso di Pasquale Stoia, che agli inizi degli anni ’70 fu fatto Commendatore e Grande Ufficiale al merito della Repubblica, mentre veniva sottoposto alla misura di prevenzione del soggiorno obbligato, continuando anche ad esercitare tranquillamente “ed ottimamente” le sue funzioni di consigliere presso il Comune di Pagani……”. Per quanto riguarda, poi, le botte distribuite a destra e a manca da alcuni “facinorosi” del PD contro i giovani del partito con la colpa di essere “bassoliniani”, anche quì la stampa dimentica con leggerezza (forse perchè più presa a lenire le ferite delle botte!!) che questa era l’unica e più giusta conclusione di un evento che nella “Città di Vincenzo” cercava, forse, di affermare l’autonomia e il rispetto per una scelta di natura diversa. Scusatemi se insisto, ma vorrei ricordare a tutti come finì tra gli adulti lo stesso analogo tentativo di affermare l’autonomia di una scelta diversa nel mese di marzo del 2006 quando una delegazione dell’allora PDS venne da Napoli per consacrare l’unificante scelta di Andria e bocciare la candidatuira di De Luca a sindaco. Botte, spintoni, ceffoni, sputi; i napoletani vennero inseguiti e malmenati lungo tutta Via Principati fino a Via Francesco Manzo dove trovarono rifugio appena in tempo. Dunque i “grandi” sono stati di buon insegnamento per i “piccoli” che farebbero bene, adesso, ad osservare il massimo silenzio senza pubblicare sconcertanti editti. Tutti avrebbero dovuto capire, e da tempo, che in fin dei conti viviamo nella Città di Vincenzo.

5 pensieri su “PdL – PD: dalla questione morale alle botte nella città di Vincenzo

  1. Egregio Sig. Bianchini,
    pur condividendo le Sue valutazinoi sulla generale questione morale, dissento completamente dal relativo utilizzo in ordine alle vicende dell’Ass. Gambino.
    Il personale apprezzamento verso le Sue tesi politiche, soprattutto per quanto riguarda il peso che il sistema della magistratura ha acquisito nell’ultimo ventennio, mi porta ad essere deluso dall’utilizzo che Lei ne fa, rispetto ad una vicenda che va letta sotto un’altra luce.
    Nulla da dire sulla persona e sull’operato come sindaco di Alberigo Gambino, ma la lettura della vicenda (in chiave esclusivamente politica) merita be naltri quesiti:
    1) l’On Cirielli, nella sua carriera politica ha sempre mostrato, erga omnes, idiosincrasia nei confronti di tutto ciò che sapesse di vecchio, collusso, obliquo, connivente, sventolando la bandiera del rigore, del nuovo, del “duro e puro”, come unica alternativa al carrozzone ed al sistema in essere, rimarcando spesso con esplicito disprezzo i comportamenti negativi individuali.
    2) davanti ad un comportamento individuale, che pur nella sua piccolezza attiene ai peggiori reati nell’universo della P.A. (il peculato), ha rilasciato dichiarazioni da “vecchio democristiano”, utilizzando termini che dissimulano anche la sussistenza di una sentenza di primo grado!
    3) il “nostro” che ci farà “tornare grandi”, ha nominato assessore all’Agricoltura, defindenolo “competente” un avvocato che, pur giudiziariamente innocente fino al compimento del percorso proprio, è allo stato invischiato, come imprenditore, in una truffa di fondi comunitari relativi al settore primario e legato in matrimonio con la proprietaria dell’Hotel Ariston…….
    4) il “nostro” che ci farà “tornare grandi”, ha pontificato la riduzione del 30% del costo degli staff della giunta, asserendo che ciò fosse un passo in avanti (rapportando quindi la propria organizzazione ai dati economici di un sistema chiaramente ingrassato ma di “fine corsa”), senza però dire: sino al termine di questa giunta tale costo non aumenterà.
    Tutto ciò, a mio avviso, merita una Sua obiettiva lettura, non perchè la voglio “distrarre” dalla Sua costante azione giornalistica verso le faccende della “città di Salerno, pardon di Vincenzo” ma perchè è “molto più coraggioso ed utile alla collettività” accendere i riflettori sulla classe dirigente che dovrà farci “tornare grandi”, piuttosto che lanciare gli ultimi sassi verso una classe dirigente, chiaramente in via di “consunzione”.
    Allora Le pongo i seguenti quesiti:
    1) una carriera politica ed una campagna elettorale all’insegna del rigore, della pulizia e della instransigenza, imporrebbe atteggiamenti coerenti verso un “condannato in primo grado per peculato”, titolare politico di un assessorato, quindi di un proprio budget?
    2) una carriera politica ed una campagna elettorale all’insegna del rigore, della pulizia e della instransigenza, è coerente con la nomina ad assessore, ramo primaario, di chi è invischiato nel medesimo settore e nella veste di imprenditore in una presunta truffa?
    3) determinare, in prima battuta un costo della giunta in termini di staff, appena inferiore del 30% a quello precedente di fine corsa, è secondo Lei un fatto positivo?
    4) secondo Lei, il “presunto clan degli appalti dell’Agro” a chi ha votato e quali politici ha finanziato?
    Alla prossima, Le fonrirò ulteriori questi, anche più piccanti.
    Lei è un giornalista che nell’ultimo ventennio si è distinto per mille battaglie meritorie, abbia il coraggio di fornire un utile servizio alla comunità: incalzare ed informare su un “palazzo in costruzione che dovrà farci tornare grandi” (a mio modesto avviso già obliquo nelle fondamenta e già “incline al sistema”).

  2. Premetto che sono fiducioso dell’operato della magistratura,
    auspico una rapida chiusura di questa indagine per il bene della amministrazione provinciale. Alberico Gambino è una persona dalle indubbie qualità umane e di capacità amministrative eccellenti (il sindaco più votato d’Italia) La serenità dell’uomo Gambino mi fa stare tranquillo che tutto verrà chiarito, ma nel contempo sono fortemente preoccupato che tutto ciò possa essere strumentalmente utilizzato da qualcuno per rallentare quel processo di cambiamento voluto fortemente dai cittadini salernitani.
    IO DA CITTADINO STO CON ALBERICO GAMBINO E CONDIVIDO IL PENSIERO
    ESPRESSO DALL’ONOREVOLE EDMONDO CIRIELLI.

  3. ARRESTATELO PETIZIONE POPOLARE PER CHIEDERE LE DIMISSIONI O LA CADUTA DELL’AMMINISTRAZIONE A BARONISSI.
    FORZA DE LUCA FORZA IL PD

  4. “Incominciamo dalla questione morale che tocca, ovviamente, tutti i partiti, anche il più vergine IdV (almeno nell’immaginario dell’elettore medio).
    Da elettore medio chiedo, al cortese dott.Bianchini,di indicarmi esponenti IDV ad oggi “toccati” dalla questione morale.
    E cercate di rispondermi, perbacco!!!!!
    Cordiali saluti.

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