Ferite che non guariscono: un punto di vista alternativo

 Salvatore Ganci

Avete mai visto la scena di un vecchio che si regge su un bastone fermato alla cassa del Supermarket con tutte quelle belle lucine che lampeggiano impietose per gridare a tutti: “Al ladro, al ladro!”. Quindi l’accorrere della sorveglianza di turno e l’inimmaginabile scena di umiliazione del vecchio che segue privatamente nell’ufficio della direzione per un pezzo di grana “rubato” e che  porta quest’Uomo a pensare: “meglio morire” … Già, perché il vecchio pensionato è punibile e quindi è giusto denunciarlo a piede libero ed è giusto che non abbia neppure un soldo per pagarsi un Procuratore Legale. E ancora “grande” Supermercato, ma questa volta il ladro è un giovane infermiere “appassionato” di CD: nonostante le “furbate” note anche ai bambini, interviene una giovane donna della sorveglianza che lo “becca” in flagranza: un colpo di bisturi, una giovane donna in una cassa, un po’ di sangue da pulire e … il nostro infermiere soggiorna un po’ a spese del contribuente per “vizio parziale di mente” al momento del fatto.Infine un branchetto di eroi del nostro tempo, giovani annoiati tra i 15 e i 17 anni che datisi a violenza sessuale di gruppo su una tredicenne con l’immancabile ripresa del film al telefonino si vedono dichiarato estinto il reato dal gup di Ancona dopo una “rapida udienza”, perché questi piccoli eroi “non sarebbero rincasati oltre le 22, non avrebbero bevuto alcolici, non avrebbero assunto droghe, non avrebbero scaricato materiale pornografico da Internet, non avrebbero usato il telefonino per riprese video, avrebbero frequentato la scuola con profitto, avrebbero fatto volontariato (come? pulendo il sedere agli anziani di una casa di riposo? Sicuramente no). In altre parole più spicciole “sono stati condannati ad essere individui normali osservanti delle Leggi”: straordinario! Abbiamo invertito il concetto di “normalità” con quello di “devianza”. Il tutto accompagnato dal divieto di avvicinare la vittima degli abusi (ma esiste in Italia una “ordinanza restrittiva” come negli “incivili” U.S.A. dove questi eroi sarebbero stati ben “maneggiati” dal padre della vittima, prima di passare qualche anno in un penitenziario a passare un po’ di tempo a “riflettere” sul male compiuto?).Le sentenze non si commentano. Questa, a mio avviso si commenta da sola e lascia nella mia persona un’amarezza spaventosa. Penso a questa povera figliola, a quello che le lascia un segno indelebile, al dolore dei suoi genitori che hanno ottenuto “giustizia”.  Se  mi metto nei loro panni avrei vergogna ad educare mia figlia con le paroline: “la legge è nata ed esiste per la difesa del più debole” o, con quella bella frasetta di quel mattacchione di Marco Tullio: “Legum servi sumus ut liberi esse possumus”… Caro Giudice, sto vivendo dei tremendi dubbi di avere totalmente sbagliato ad educare il mio di figlio a certi valori che, da semplice cittadino, ho visto beffati. Con tale educazione diventerà carne da macello di più “svegli” eroi del nostro tempo: quelli che hanno provato “soddisfazione e sollievo” al termine della sua breve udienza. Grazie anche a tutto l’entourage di psicologi, assistenti sociali e avvocati che hanno dato il meglio di se stessi per questi “bravi figlioli”.