La costruzione di strumenti scientifici in Italia tra ‘800 e ‘900 II parte:un caso anoma

 

Salvatore Ganci

La Chiavari della seconda metà dell’800 era una cittadina stretta tra monti e mare dove la ferrovia giunge da Genova solo nell’ottobre del 1869 e si estende fino a La Spezia nel 1874. L’unica via di comunicazione, oltre al mare, la Via Aurelia nel suo tracciato attraverso un territorio impervio. Nonostante tale isolamento geografico e culturale Chiavari è già, per tutto l’800, una piccola “città degli Studi”. Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nelle Istituzioni storiche di Chiavari che sono costituite dalla Società Economica, dal Ginnasio-Liceo “Federico Delpino” ed infine dal Seminario Vescovile.La Società Economica fondata nel 1791 per l’incoraggiamento dell’agricoltura, delle arti, delle manifatture e del commercio, è a tutt’oggi attiva ed operante, dichiarandosi l’unica sopravvissuta fra le tante istituzioni di stampo illuministico sorte tra il 1700 e il 1800. Il capillare intervento della Società Economica nell’istruzione (particolarmente quella professionale) e nell’incentivare la qualità della produzione artigiana, emergono dalla ricognizione degli “Atti della Società Economica di Chiavari”. Limitandoci al solo aspetto dell’Istruzione, è la Società Economica a far sì che Chiavari diventi autonomamente una piccola città degli Studi, istituendo corsi professionali nonché la fondazione (con ricorso a sottoscrizione pubblica) dell’Istituto Tecnico, nel 1923 ed infine a promuovere l’autonomia del Liceo Scientifico, fino al 1941 sezione del Liceo “Cassini” di Genova e dal 1952 Liceo autonomo. Per quanto ne risulta, spetta proprio a Chiavari il primato di avere istituito la prima “Scuola Professionale” in Italia (su modello Inglese) e per di più femminile il 30 ottobre del 1791.La fondazione del Liceo “F. Delpino” può essere fatta risalire al 1749.  Gestito dai Padri Scolopi fino al 1817, quindi Liceo” pareggiato” dal 1863, viene infine convertito in Liceo Governativo nel 1909. Il gabinetto di Fisica del Liceo, in relazione al periodo storico, è avanzato e ben rispondente alle esigenze della didattica. Una ricognizione delle apparecchiature di Fisica nel Liceo “Federico Delpino”, mostra un ricco patrimonio di strumentazione e di apparati principalmente rivolti all’esperienza d’aula ma anche apparati che non appaiono principalmente destinati all’esperienza d’aula. Il Seminario Vescovile fu istituito nel 1826 e, con il Liceo “F. Delpino” rappresentò centro di studi anche nella formazione dei laici. Molti protagonisti della vita culturale, politica ed economica del luogo compirono i propri studi presso il Seminario e tra questi, in campo scientifico, il botanico Federico Delpino. Il Seminario assolse a tale funzione formativa fino alla fine del 1800 quando presso il Seminario venne istituito, ad opera di Padre Andrea Bianchi (Recco, 1856 – Chiavari, 1922) l’osservatorio meteo-sismico. In tale contesto si collocano le figure di tre costruttori di apparecchiature scientifiche di cui si hanno notizie documentate e notizie sommarie di altri artigiani costruttori di apparecchiature scientifiche.I costruttori di apparecchiature scientifiche di cui si hanno notizie documentate sono Raimondo Isler, Egidio Caranza e Vittorio Ugobono. Da una ricognizione degli “Atti della Società Economica di Chiavari” emergono i nomi di alcuni artigiani premiati e tra quelli che, nella menzione del premio,  risultano avere ricevuto tale riconoscimento per la costruzione di uno strumento tipico del laboratorio di Fisica o nautico, troviamo oltre a Raimondo Isler ed Egidio Caranza anche altri artigiani di epoca poco antecedente come: Coppola Costantino (Chiavari 1817 – Chiavari 1892) in atti: fabbroferraio; Fabris Pietro (Udine 1832 – Chiavari 1910) in atti: meccanico; Repetto (o Repetti) Dott. Agostino “Dottor Fisico in Chiavari”. Membro della Direzione dell’Ospizio (ovvero della Scuola “Carità e Lavoro”, seconda Scuola Professionale femminile aperta nel 1819 in Chiavari, Socio della classe dei filomati della Società Economica, premiato nella classe nona (macchine, strumenti di scienza) nell’ottavo Congresso degli Scienziati Italiani del 1846. Incerta l’origine di Luigi Botto, anch’egli premiato nella classe nona (macchine, strumenti di scienza) nell’ottavo Congresso degli Scienziati Italiani del 1846. Luigi Botto, pur dichiarato in Genova, negli Atti del Congresso presenta infatti  un cognome molto diffuso nel Levante ligure e nel comprensorio di Chiavari. Infine, Padre Andrea Bianchi, il primo direttore dell’Osservatorio Meteo-sismico  appare come il costruttore di alcuni semplici apparati presenti presso il Museo di Fisica e Meteo-sismologia “G. Sanguineti – G. Leonardini” di Chiavari. Tali apparati sono alquanto grossolani ma funzionali, spesso realizzati riciclando manufatti di impiego ecclesiastico. Uno dei quattro sismografi dell’osservatorio (un pendolo verticale con massa di 600 kg) venne realizzato per interesse di Padre Andrea Bianchi (Prima figura  di copertina). Fino a qui è stato illustrato un fatto anomalo (pure aderente all’analisi di P. Brenni e M. Misiti): la presenza di costruttori di apparecchiature scientifiche in una cittadina decentrata che alle soglie del ‘900  raggiungeva 12000 abitanti. Una cittadina periferica e nello stesso tempo vivace centro di cultura e di attività artigianali di alto livello in campo meccanico, tessile, di liuteria, di arredi e strumentazione navale. Cittadina che in un secolo vara oltre 120 tra velieri e grandi imbarcazioni tra il cantiere navale Gotuzzo (il maggiore) e i numerosi cantieri minori. Le “sedie di Chiavari” celebri per estrema leggerezza e solidità,  in faggio piegato a vapore, sono l’aspetto più noto di questo artigianato di alto livello. La seconda figura di copertina illustra una bella bussola nautica su doppia sospensione cardanica costruita da Raimondo Isler.

Bibliografia: Salvatore Ganci, Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900, (Seneca, Torino, 2009).