Viareggio in lutto

di Rita Occidente Lupo
E fu catastrofe: 14 morti, 36 feriti, ancora dispersi e migliaia gl’insonni, che han dovuto trascorrere in altro luogo le ore appena trascorse. In una serata accarezzata dal clima estivo, che la Riviera sa offrire. Nella turistica Viareggio, il finimondo ferroviario. L’imprevisto che verga un’altra pagina luttuosa nel nostro Paese. Inspiegabile. Qualcuno ricorre alle responsabilità. Qualche altro, s’appella al triste destino. Che falcia sdegnosamente, senza guardare in faccia alcuno. E che sgomenta specialmente quando le stragi, colpiscono gl’innocenti. Anche in quest’altro triste episodio. Pare che da un po’ di tempo, il felix Stivale sia vessato da calamità d’ogni sorta: morti  e feriti. Mescolati al panico. Alle urla, ai gesti eroici. Ed al coinvolgimento della casualità, che chiama sempre in gioco, mai da parte, chi dorme sonni tranquilli. Tempestivo il premier Berlusconi. La sua presenza, accanto a quella del commissario Bertolaso e delle altre istituzioni. La vicinanza dello Stato. Non si fa attendere. Nella partecipazione luttuosa, che bagna spensierate vacanze, nell’incipit estivo, degli abituè della tintarella versiliana. Tra le vittime, gli sfortunati nelle carrozze rogo. Il gas letale, il gpl, ha carbonizzato perfino un innocente motociclista. Un’asse avrebbe ceduto,  quella dei vagoni che trasportavano il gas. il materiale infiammabile,  a contatto d’una piccola scintilla, il rogo.Un tempo, le vie aeree, più rischiose. E le marittime. “Per cielo e per mare, nessun scampo”, sgranellava qualche saggio canuto. Ora anche il trasporto ferrato, carente di serenità. Questo, non il primo episodio del genere. A volte, paradossale solo ricordare lo scontro di qualche tempo fa di due convogli a Roma: stazione Metrò. Stritolamento di lamiere. Feriti oltre il centinaio. E lo sgomento. Un anno diffifcile decisamente quello che stiamo vivendo, tra smottamenti del terreno, scosse abruzzesi ed incidenti, perchè no, anche di pirateria. Di tutto un po’, per non vivere sereni e, quando lo si potrebbe, essere distolti, da finti problemi istituzionali, che non risollevano nel guardare ottimisticamente al futuro! Passerà!…