PdL: è pace armata

Aldo Bianchini

Seguo la politica fin dagli anni ’60. Ho imparato almeno una cosa, che in politica le strette di mano non servono a niente, anzi in taluni casi aggravano e incattiviscono le fratture tra i vari personaggi. Mi auguro, per loro, che non sia così nel caso Cirielli-Russo che questa mattina si sono stretti la mano dinnanzi a tutta la stampa ed in presenza di tutti, o quasi, gli assessori provinciali del PdL; mancava (come sempre!!) Giovanni Romano ed era assente anche Eva Longo. Pace armata, dunque; chissà! vedremo nelle prossime settimane. Un fatto è certo, l’unico delle nuove leve a rimanere fuori è lui: Antonio Mauro Russo. Visibilmente teso, somaticamente tirato, voce roca per l’emozione; si è presentato in conferenza stampa insieme al Presidente, ed ha subito sgombrato il campo da tutte le illazioni sui suoi rapporti con Cirielli affermando di volersi dedicare alla costruzione del partito che nei prossimi mesi dovrà essere edificato ed ha precisato di non aver mai chiesto di entrare nella giunta provinciale e di voler esercitare il suo ruolo di coordinatore provinciale nelle forme più politiche possibili. Mi è parso assolutamente sincero Antonio Russo che ha rivendicato per se spiccate qualità di organizzatore. Mi è parso,  e lo dico per correttezza deontologica, anche uno dei pochi in grado di fare politica, per amore della quale a volte si è costretti anche a fare un passo indietro. Più tranquillo, più presente a se stesso, il presidente Cirielli ha ripercorso le trame di questi ultimi giorni ed ha addebitato a piccole incomprensioni, dovute anche all’inesperienza, le scaramucce che la stampa (a suo dire!!) ha eclatato in maniera fuorviante, anche se in buona fede come in buona fede dovevano essere lette le sue parole. Sono riusciti i due contendenti a tranquillizzare le varie anime interne e soprattutto gli elettori di centro/destra che si aspettano azioni fattive e non polemiche intestine? Difficile rispondere, lo apprenderemo dalle prossime mosse. Intanto i quaranta “poveri cristi” firmatari del documento di sostegno a Russo dove sono finiti dopo essersi sacrificati contro Cirielli? Possibile che di loro nessuno, proprio nessuno, oggi abbia parlato, come se in pratica fossero stati prima utilizzati e, poi, come carta straccia cestinati. Poverini, davvero non hanno capito niente della politica politicante. Per oggi mi fermo quì. Anche se il Presidente ha annunciato un’apertura di disponibilità di cassa (i dirigenti gli hanno detto che non ci sono più soldi) ed ha parlato dell’incauta chiusura della strada delle vacanze (Ascea-Pisciotta) ad opera del dirigente dell’ufficio tecnico senza alcun preavviso. Ma di questo parlerò in un successivo articolo.

Un pensiero su “PdL: è pace armata

  1. PACE ARMATA.
    CARO ALDO,IN POLITICA NON SOLO LE STRETTE DI MANO MA ANCHE L’AMICIZIA E LA LEALTA’,LA MILITANZA,LA LOTTA PER L’AFFERMAZIONE DEI PROPRI IDEALI SONO DIVENTATE PRIVE DI SIGNIFICATO.NEL PDL C’E’ STATA LA LENTA MA CONTINUA DISAFFEZIONE ALLA POLITICA DI TANTISSIMI MILITANTI DEGLI ANNI SETTANTA. DI “RAGAZZI” CHE LOTTAVANO E RISCHIAVANO PER L’AFFERMAZIONE DEI PROPRI IDEALI E DEL DIRITTO A MANIFESTARE LE PROPRIE IDEE.ERANO ANNI DIFFICILI,MA SI ERA ANIMATI DALLO STARE INSIEME,DALLE STRETTE DI MANO,DALLA PASSIONE PER LE PROPRIE IDEE,DALLA MILITANZA QUOTIDIANA E DISINTERESSATA.LA CANDIDATURA,ERA CONSEGUENZA DEL VISSUTO DI CIASCUNO,BISOGNAVA MERITARLA,CONQUISTARLA PARTENDO DALLA “GAVETTA”.CARO ALDO,OGGI SOTTO IL VESTITO DEL BIANCO,ROSSO O NERO C’E’ : “IL NULLA”.
    OGGI VIGE LA POLICA DELL’APPARIRE E NON DELL’ESSERE, LA POLITICA POLITICANTE COME E’ SOLITO AFFERMARE L’AVVERSARIO VINCENZO DE LUCA.

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