Il PM archivia il caso e “bacchetta” i Prof.

 Salvatore Ganci

Ante ’68 e ante il “villaggio globale” che propina tanto a Bolzano che a Siracusa le stesse schifezze da microonde, nessuno si sarebbe sognato di mettere alla gogna un Docente per quanto ci fossero  fondati motivi di considerare tale Docente o un incapace o una persona di discutibile onorabilità umana. Uno studente civile avrebbe riportato la cosa in casa, un genitore “accorto” avrebbe direttamente inviato una Raccomandata a. r. al Preside nel “protocollo delle Riservate” e il Preside, non potendo ignorare una lagnanza formalizzata, avrebbe iniziato con cauta riservatezza le azioni ispettive di sua competenza girando poi il caso ad un Ispettore Tecnico periferico e/o del Ministero.A Milano un Docente querela due quindicenni per averlo “sputtanato” su Facebook chiedendo (ecco la sua colpa principale) un risarcimento monetario per il danno subito. Oggi la berlina è mediatica. Non sappiamo nulla della vicenda, però il P. M. di cui è corretto riportare il nome (Annamaria Fiorillo) della procura presso il Tribunale dei Minori di Milano, ha archiviato la querela presentata dal Docente perché il Docente “invece di ricercare un chiarimento con gli studenti” e dialogare con loro, sporgendo querela per diffamazione ha preferito “la strada della punizione e del risarcimento” perdendo “la preziosa occasione di mettere in pratica l’educazione, e cioè il suo mestiere, verso se stesso e verso gli studenti“.  Questo riporta “La Repubblica dell’ 11 giugno 2009. Ovviamente le sentenze non si commentano: in questo caso si commenta da sola specie nel punto evidenziato in “grassetto”. Cari Colleghi, siate “candidi come colombe e prudenti come serpenti”. E’ un fatto e costituisce un “precedente” cui un Avvocato si riferirà certamente a vostro danno qualunque sia o sarà il vostro caso. Se uno studente vi “sputtana” a torto o a ragione su Facebook, inserendo magari una vostra fotografia mentre (distratto) vi grattate un orecchio lui non commette alcun reato e ciò in virtù del fatto che lui ha 15 anni e può violare tre o quattro articoli del Codice Penale, voi no perché siete “grandi”,  siete “educatori” e soprattutto perdete “una preziosa occasione”. Mi pongo solo il quesito: chi, di fatto, ha dato un esempio diseducativo?  Già, educatori di cosa? Ricordiamoci (con un po’ d’ironia e sano cinismo) quei bei versi di “Another brick in the wall II” dell’album “The Wall” dei Pink Floyd:“Noi non abbiamo bisogno di educazione, noi non abbiamo bisogno di controllo sul pensiero …” Dopo una archiviazione di querela come questa mi affretterei a presentare domanda per insegnare all’estero …