Il lutto, la vita perde il colore

 

Giovanna Rezzoagli

La morte è parte determinante della vita. Affermazione logica e naturale. Per la persona dotata di equilibrio una esperienza ineluttabile. A volte così non è. Quando si subisce un lutto la parte razionale ti costringe a confrontare la realtà senza sconti, la parte emotiva non accetta. Il tempo lenisce le ferite, attenua il dolore, lo si sente spesso nel linguaggio comune. In termini psicodinamici si parla di elaborazione del lutto, si parla di accettazione e poi di distacco dall’ elemento perduto. Il lutto può colpire in vari ambiti della vita, dal quello della famiglia a quello delle amicizie, dal quello lavorativo a quello sociale. La psicopatologia ha da tempo individuato nella mancata elaborazione del lutto una delle principali cause alla base delle forme depressive esogene. Quando la depressione coglie, lentamente i colori della vita sbiadiscono, i profumi si assomigliano tutti, il rumore diventa assordante, si desidera il silenzio. Spesso si vorrebbe solo dormire, possibilmente senza sognare. Nel sogno non ci si può difendere dai ricordi. La depressione può essere affrontata con terapie adeguate, ma tante volte non si trova il coraggio di andare dallo specialista, lo psichiatra spaventa ancora tanto. Nella forma depressiva esogena il soggetto ha piena consapevolezza del suo stato, al contrario della persona affetta da psicosi depressiva endogena in cui non vi è coscienza di malattia. Quando il lutto non viene elaborato, quando la morte di una creatura amata non la si accetta ma si può solo subirla, nel tempo accade questo, la vita perde il colore. Il pensiero si cristallizza su immagini che poco a poco diventano sfocate, il suono della voce di chi hai perduto diventa flebile, ci sono momenti in cui sembra di essere sull’orlo di un precipizio senza fondo. Gli anni passano e si impara a convivere non con la perdita ma con la consapevolezza di essa. Arriva il Natale e ti chiedi come avrebbe potuto essere se …L’anno si divide nella percezione di anniversari che da bambino pensavi non arrivassero mai, eccola la radice del male, l’inganno in cui hai creduto quando la tua vita era come quella degli altri bambini, con mamma e papà vicino. Poi un giorno scopri che non è cosi per tutti, non è così per te. La tua vita diventa grigia, i colori restano nelle fotografie che per anni non guardi più perché semplicemente l’album non riesci ad aprirlo. Cresci, diventi adulto e ti chiedi come sia possibile che il tempo non si sia fermato. La vita va avanti anche quando i colori li hai persi per sempre.