Autenticità…in rete!

di Rita Occidente Lupo

Internet, un oceano. Il mondo virtuale avviluppa tutti. Ma le sue spirali, soggettivamente nefaste. Tanti blog. Troppi. Impazza la voglia di comunicare. Dalla banale chat, al facebook per tutti. Un jolly anche politico, comunicativo, ad ampio spettro. Centuplicati i siti, per la voglia di dir la propria,  commentare. Una vera e propria foga universale. Succede così, che non si riesce più a riconoscere la qualità di certi messaggi. La tipologia testuale. Un tempo, la lingua italiana, retaggio culturale. Oggi, la internauto-mania, manda all’aria correttezza sintattica. E  stile. Latente la capacità di decodificare messaggi e d’interpretare articoli non banali. E questo è niente, se si omettono parolacce, apprezzamenti volgari e pseudo battute lascive. Davvero maggior controllo su internet. Da tempo l’allarme scattato, ha finora sì e no, sortito qualche risultato. Nei fatti, nulla si verifica. Non è possibile scrivere di tutto e su tutti in modo anche blasfemo. Quando è iniziata la nostra avventura giornalistica, sembrava una crociata virtuale. Realizzare non un sito, il che è diverso, ma un quotidiano, in rete. Cioè con tanto d’editoriale, apertura, brevi, insomma dare la sensazione che non ci fosse la freddezza della rete, ma la dinamica della notizia più veloce della carta stampata e della tv. Non so se finora ci siamo riusciti, uso giustamente il plurale maiestatis perchè, grazie alla qualificata redazione che dirigo, è possibile ogni giorno proporre la nostra informazione ed i nostri approfondimenti. In quanto ai commenti, cartina al tornasole, a mo’ di lettere al direttore. Finora, tutte le osservazioni ospitate, anche se a volte pungenti, dato il delicato momento elettorale. Ci accorgiamo che ogni tanto qualcuno, copia i nostri articoli, li trasferisce arbitrariamente su altri siti. Una scorrettezza che denota mancanza di professionalità. A dir poco. Oppure li usa per scaraventare le proprie frustrazioni contro questo o quel personaggio. Cerchiamo d’essere autentici e se possibile, almeno di produrre… farina dal proprio sacco!