Europee, Gargani(pdl):istanza in cassazione, al sud i seggi mancanti
Su iniziativa dell’on. Giuseppe Gargani (Pdl), insieme ad altri due candidati alle europee, Pasquale Sommese (Pd) e Gino Trematerra (Udc), è stata presentata questa mattina un’istanza all’ufficio elettorale presso la Corte di Cassazione a Roma per chiedere, con rigorose motivazioni giuridiche e politiche, la correzione dei conteggi ufficiosi fatti dopo il voto europeo dal Ministero dell’interno, che ha tolto al Sud 3 seggi ed alla circoscrizione Isole altri due. ”Si e’ applicato il quoziente nazionale elettorale e non quello delle singole circoscrizioni” ha spiegato questa mattina Gargani a Montecitorio, in una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa ed altri due candidati non eletti alle europee nelle circoscrizioni Sud ed Isole, Maddalena Calia e Michele Cimmino (Pdl)In sostanza in base alle norme in vigore ad ogni circoscrizione elettorale spetta un numero di parlamentari europei proporzionale alla popolazione, e non ai votanti, come stabilito ad aprile nel decreto del Presidente della Repubblica sulle elezioni. Il conteggio ufficioso apparso dopo lo scrutinio dei voti sul sito web del Ministero dell’Interno ha tenuto invece conto non del quoziente circoscrizionale, e cioè del numero degli aventi diritto al voto, ma del quoziente unico nazionale, cioè del numero degli elettori effettivamente recatisi alle urne. “Il calcolo di per se è preciso, ma è stato adottato un criterio che vale per paesi che hanno un collegio unico nazionale, non diviso in circoscrizioni come l’Italia”, ha sottolineato Gargani, per il quale “se si andasse avanti con questa ripartizione ufficiosa del Ministero, si determinerebbe un risultato distorto, un vulnus democratico che priva una parte consistente della popolazione italiana di una naturale e precisa rappresentanza, in contrasto con la normativa europea basata sul principio proprozionale”. In particolare, a favore del Nord e del Centro, che si vedono assegnati i 5 seggi al momento sottratti al Sud e alle isole, ci sarebbe una perdita di rappresentanza ”pari al 16 per cento” nel Sud e ”al 25 per cento nelle Isole’, che sono territori già svantaggiati che a maggior ragione hanno bisogno di avere propri rappresentati a Bruxelles. “Non è solo un diritto soggettivo dei candidati ad ottenere il seggio che gli spetta,- ha spiegato Gargani ai giornalisti riuniti in sala stampa alla camera – ad essere leso è anche e specialmente un diritto oggettivo delle popolazioni del Mezzogiorno a non vedersi privati dei propri naturali rappresentanti”. Per il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa “si è di fronte ad un problema giuridico e politico particolarmente grave, perché le risorse che arrivano dall’Ue riguardano prevalentemente il Sud e le Isole, che sarebbero private di altri rappresentati in grado di far valere in sede europea le ragioni dei loro territori. Non facciamo critiche a nessuno – ha concluso Cesa – ma facciamo appello a chi è competente a fare la proclamazione degli eletti (entro la prossima settimana, nde) perché tenga contro delle ragioni che stiamo illustrando”.