Sala Consilina: Rotary Club, alcolismo giovanile
Sono stati presentati al pubblico i risultati (relativamente al Vallo di Diano) del progetto “Contro le dipendenze dall’alcol” che ha visto impegnati, i comuni di Sala Consilina e Vallo della Lucania, i club Rotary delle due città e la ex ASL SA/3. L’iniziativa si prefiggeva lo scopo di svolgere un’azione di prevenzione degli atteggiamenti a rischio correlati all’uso di sostanze alcoliche per gli adolescenti, in particolare per gli alunni frequentanti la prima e la terza classe delle scuole medie del Vallo di Diano. La popolazione bersaglio al 31 dicembre 2007 era stata di 1336 alunni. Il progetto ha visto impegnati nelle varie fasi (incontri con i ragazzi per spiegare loro i rischi e i danni provocati dall’alcol, consegna di un opuscolo depliant con notizie riguardanti il disagio giovanile, somministrazione del questionario ed elaborazione dei dati raccolti) il dirigente amministrativo del Distretto Sanitario di Sala Consilina-Polla, Luigi Macchia, i dottori Aldo Rescinito, Salvatore Mautone e Francesca Maucioni, gli psicologi Maria Gallitiello, Michele D’Angiolillo e Walter Venosa, gli assistenti sociali Vincenzo Di Leo e Carmela Barra e la caposala Patrizia Autino.Dopo l’introduzione del presidente del Club Rotary di Sala Consilina, il quale ha sostenuto la validità dell’iniziativa ricordando che il progetto alcol è nato 18 mesi addietro sotto la presidenza di Michele Calandriello, su proposta di Luigi Macchia, i risultati sono stati illustrati dal dottor Aldo Rescinito e dello stesso Macchia.Dall’analisi dei 656 questionari restituiti ed analizzati è emerso che i ragazzi a rischio sono 174 con una percentuale del 13 per cento circa, in linea con i dati nazionali resi noti dall’Istituto Superiore di Sanità in base ai quali la percentuale degli adolescenti che incominciano a bere in età inferiore ai 12-13 anni è del 13 per cento. Purtroppo, il fatto che non tutti i ragazzi hanno restituito il questionario ha suscitato un ulteriore interrogativo sulla effettiva percentuale dei ragazzi a rischio. Dall’analisi illustrata, quindi, emerge che anche nel nostro territorio il consumo di bevande alcoliche si è diffuso tra gli adolescenti e suscita molta preoccupazione, sia per le conseguenze e i rischi elevati che ne possono derivare per la salute, sia per i costi sociali ed economici molto alti, legati ad incidenti stradali, sul lavoro, crimini, infortuni con esiti invalidanti e malattie alcol-correlate. Senza voler creare allarmismo, va rilevato che i dati rispettano la media nazionale ma, al tempo stesso, evidenziano che il Vallo di Diano non è più l’isola felice di qualche decennio addietro. “Con questi dati e con queste premesse è fondamentale –ha proseguito Macchia- proseguire nella strada tracciata, dando continuità all’azione intrapresa, cambiando strategia, facendo maggiore informazione, formazione ed educazione partendo dalle scuole elementari”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Aldo Rescinito il quale ha affermato che “l’alcolismo è un problema che non riguarda solo il diretto interessato ma anche la sua famiglia, spesso in misura pari all’alcolista stesso. Ma sovente è proprio la famiglia la “ causa del suo stesso male “ in quanto i genitori spesso vengono meno a diversi compiti legati alla loro funzione: ascoltare le problematiche dei figli, essere presenti nei momenti critici del loro sviluppo”. A conclusione del suo intervento Rescinito ha avanzato la proposta di continuare nell’iniziativa intrapresa escludendo, però, le classi di terza media per concentrarsi sulle prime classi medie e sulle classi quinte delle scuole elementari. A conclusione del convegno l’intervento del presidente incomimg del Rotary, Fernando Cappelli (si insedierà il 19 giugno prossimo), il quale ha annunciato che il progetto varato oltre un anno fa non solo sarà riproposto nel Vallo di Diano ma ha anche aggiunto che l’iniziativa ha suscitato l’interesse di altri club del Distretto rotariano 2100 per cui sarà fatto proprio anche da altri club.