Bucce di banana per Franceschini!

 

Michele Ingenito
On.Franceschini, si rende conto di quanti guai sta arrecando al suo partito? Non bastava lo sgambetto-Noemi. Ora ne combina un’altra delle sue, entrando a gamba lungo sul diretto rivale in relazione al tipo di educazione familiare impartita ai figli! E cosa gliene frega agli italiani di queste piccinerie degne di ben altri contesti? Di quelli terra terra che di sera animano di solito bettole e osterie? Può mai un leader di partito scendere così in basso come ha fatto lei? Lei sta costringendo i suoi a farle quadrato intorno nel vano tentativo di spiegare, interpretare, giustificare all’opinione pubblica ciò che lei intendesse realmente dire con quelle infelici parole. Il che è ancora peggio e allarga il calderone dei voti dentro il quale, calando, si tingeranno sempre di più di azzurro le schede elettorali del prossimo giugno ormai alle porte.Abbiamo la sensazione che i maggiorenti del suo partito, così come i simpatizzanti a tutti i livelli, soprattutto gli intellettuali, le staranno preparando la fossa, attesi i suoi insistenti colpi di ingenuità. Che, da una parte, mettono in luce un istinto ed una genuinità certamente ruspanti e, per questo, perdonabili; ma che, dall’altra, evidenziano la sua piena immaturità non tanto politica, ma certamente da leader non ancora consumato.Ci fischiano le orecchie in tal senso. Ci stia a sentire. Si guardi intorno e vedrà che nel suo entourage qualcuno sta già brindando ai suoi errori. Perché più ne commette, più si allarga la porta d’uscita del palazzo. Eppure, proprio nel suo partito, Prodi imperando, ci fu uno strettissimo collaboratore dell’allora premier (per decenza non ne facciamo neppure il nome), colto in flagranza di approccio notturno gay.Bene, dalla parte politica avversa, nessuno sconfinò nel personale, né speculò, diversamente da lei, chiedendosi e chiedendo agli italiani: “Fareste educare i vostri figli da un tipo come…?” Lasciamo perdere il resto per quel minimo di buon gusto che lei non ha istintivamente avvertito. Mentre scriviamo si è appena conclusa la trasmissione mattutina Omnibus di di La7 sulla vicenda. Un suo difensore di ufficio, la signora Serracchioni, ha messo tante di quelle pezze a colori sul consunto ‘vestito’ che, alla fine, si è stracciato. Come a dire, non ha convinto nessuno. Anzi, ha fatto peggio! Specie quando, con solenne ipocrisia, non ha avuto il coraggio di entrare nel ruolo della figlia investita da cotanto gratuito insulto per un tale potenziale apprezzamento e per la reazione altrettanto potenziale che avrebbe onestamente avuto se fosse stata al posto dei figli di Berlusconi. La signora Serracchioni se l’è cavata, infatti, nell’unico modo che non doveva: il più irritante, il più ovvio. Pilatescamente, cioè, (non) rispondendo così: “Non so, non sono la figlia di Berlusconi!” Alla faccia dell’obiettività, per salvare, d’ufficio, un onore che non c’è. Tanto per fare un esempio, agli italiani, on. Franceschini, sa cosa potrebbe interessare che l’opposizione facesse, specie da parte di chi la rappresenta ai massimi livelli come lei? Sapere se la costruzione di quell’opera colossale che è il Ponte di Messina è utile o no? Se è realizzabile o meno? Se, nel rapporto costo-benefici, prevalgono il primo o i secondi? Non sulla base di un categorico no e di principio! Ma sulla base di pareri tecnici qualificati di economisti, sociologi, intellettuali. Un po’ meno di politici che, come si sa, sono tutti ovviamente di parte. Per fare questo, sarebbe bello se il PD investisse un po’ dei suoi fondi nella nomina di un pool di quelle persone – tecnici, accademici, esperti nazionali ed internazionali, chiedendo rapporti scientifici esatti e, in caso di risultati oggettivamente contrari e documentati rispetto alla attuale impostazione presentata dalla maggioranza, ne informasse il paese con dibattiti qualificati e a 360 gradi. Cose del genere rivaluterebbero l’azione della opposizione politica del nostro paese, del PD soprattutto, e risucchierebbero certamente molti voti attualmente persi se non, in più di un caso, ahimé, dispersi. All’inverso, per farle un esempio concreto, mentre lei si sgola per chiedere agli italiani se farebbero o meno educare i propri figli da un tipo come Berlusconi, quest’ultimo le risponde così: “3.000 terremotati d’Abruzzo entreranno in una casa nuova a metà settembre. Altri 15.000 entro il mese di novembre.” Capito? Ad una provocazione inconcludente e di pessimo gusto che avrebbe fatto bene ad evitare, la controparte politica le risponde con dei fatti. Cosa pensa che agli italiani, e nella fattispecie in particolare agli abruzzesi, interessi di più? Il suo pettegolezzo fine a se stesso o la promessa per una speranza concreta? Chi ci guadagna in credibilità politica. Lei o il governo? Cioè il suo diretto antagonista politico? Questo è tutto. Il resto lo diranno le urne.Ascoltavo sere fa il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri On. Carlo Giovanardi, il quale, da buon emiliano come lei e, quindi, da buongustaio eccellente, diceva che lui i suoi polli preferisce cucinarli allo spiedo. Con ciò illustrando una tecnica tutta particolare e raffinata per renderli più gustosi una volta resi inermi.Che si riferisse a ben altra categoria di polli? Non lo sappiamo. Ma lo capiremo dopo l’11 giugno 2009.

 


 




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