Parco Nazionale del Cilento:rinviata udienza per l’arteria

 

 

Un ennesimo rinvio del processo penale sulla questione della strada in zona 1 del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.Ricordiamo che, in un’udienza precedente, dopo altri rinvii, il dott. Russillo, giudice onorario del Tribunale (GOT), aveva ammesso sia il Codacons, rappresentato dall’avv. Alberto Landi, sia il Comitato 18 Agosto 2006 di Monte San Giacomo, rappresentato dall’avv. Francesco Maldonato, come parte civile nel processo. In questa stessa udienza, al momento della presentazione delle richieste di costituzione di parte civile, l’avv. D’Aniello, difensore degli imputati e Presidente dell’Ordine degli Avvocati del Tribunale di Sala Consilina, aveva calorosamente contestato davanti al GOT, dott. Russillo, la legittimità dell’accettazione di tali richieste. Tuttavia il Giudice, riconoscendo il nostro diritto a partecipare al processo, aveva ammesso, dopo una non breve camera di consiglio, le richieste sia del Comitato 18 Agosto sia del Codacons. Nell’udienza del 22 maggio doveva essere ascoltato il perito nominato dal Pubblico Ministero, Ing. Marcello Romano, e i testimoni nominati dalle parti. Tuttavia, un ennesimo colpo di scena blocca adesso di nuovo il processo. Infatti, sembrerebbe che, per via di un accordo dell’ultima ora tra il Presidente del Tribunale e il Presidente dell’Ordine, anche difensore degli imputati, i processi per reati ambientali ed edilizi non possano svolgersi al cospetto di un GOT, quale è il dott. Russillo. Il fascicolo è stato quindi trasmesso all’ufficio della Presidenza perché venga definita una eventuale nuova assegnazione del processo. Tale decisione ci lascia sconcertati. Considerando, infatti, la carenza dei magistrati togati applicati al Tribunale di Sala Consilina e la specificità dei processi trattanti reati di carattere ambientale, per i quali è stato stilato questo accordo, ci sembra di capire che si voglia che tutti i procedimenti penali su reati ambientali vadano a definirsi con una mera prescrizione. Sono questi i fatti  che stanno ad indicare che la giustizia viene amministrata, in questo lembo di terra martoriata dagli scempi ambientali, nell’interesse della collettività e non di pochi privilegiati? A voi la risposta.Si ricorda ancora che sono stati rinviati a giudizio il committente, Mele Luigino, il direttore dei lavori, arch. Romano Saverio e il titolare della ditta esecutrice, Santangelo Carmelo per il presunto danno ambientale arrecato in zona 1 e zona SIC del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano a 1100 metri sul livello del mare, in località Fossa di Zia Margherita nel territorio di Monte San Giacomo. Quei mezzi cingolati, nell’agosto del 2006, avrebbero compiuto il loro lavoro di sventramento della montagna in modo praticamente indisturbato, se non vi fosse stato l’intervento dei membri del Comitato 18 Agosto e della sede CODACONS di Sala Consilina. I lavori furono momentaneamente bloccati dalle nostre proteste via stampa, ma poi l’amministrazione comunale, nelle persone del Sindaco, dott. Nicodemo Franz, e del Vice-sindaco, arch. Accetta Raffaele, ai nostri gridi di allarme rispondeva, sempre a mezzo stampa, che era “tutto a posto”. I lavori riprendevano a Settembre, con spargimento di materiale vario (estraneo alla zona) per imbrecciare la strada. Gli amministratori quindi asserivano che i lavori proseguivano proprio perché tutto era a posto, asserendo che noi e i membri del comitato cittadino eravamo dei “millantatori”.

Roberto De Luca

Responsabile sede Codacons di Sala Consilina