Riceviamo e pubblichiamo

Stimatissimo Aldo,

oltre ad onorarmi della tua amicizia sono anche un tuo estimatore, per questo, ma non solo per questo, seguo con attenzione il giornale on line dentroSalerno e leggo, a volte divertito, i tuoi editoriali, mai banali e spesso pungenti. Quello di oggi, Elezioni e giornalisti di vaglia, lo trovo non solo interessante ed in larga misura condivisibile, ma soprattutto stimolante.Mi consentirai in proposito qualche sintetica riflessione a mo’ di contributo. Tu ti chiedi se non ci siano a Salerno giornalisti capaci di presentare convegni e comizi elettorali. La tua, ovviamente, è una domanda retorica: lo sai benissimo che, pur tra tante mezze tacche e presunti tali, di giornalisti all’altezza a Salerno ce ne sono, eccome! Il problema, però, è duplice. In parte, sai bene che in questa stagione la politica è debole ed i suoi protagonisti spesso, troppo spesso, sono figure di scarso peso a prescindere dai ruoli istituzionali e politici occupati, anzi, in qualche caso, siamo al cospetto di mezzi analfabeti. Si atteggiano, si tirano a lucido, si impomatano, ma di sostanza c’è poco. D’altro canto, in questa repubblica di seconda mano, più si è yesman o rincitrulliti, più si ha qualche chance di riuscire in politica. Tutto ciò, del resto, introduce adeguatamente l’altro aspetto della questione. Siamo ormai nell’era della videocrazia, dell’immagine e della spettacolarizzazione della politica. Motivo per cui il messaggio politico, debole e scadente, o meglio il prodotto elettorale, spesso improbabile ed improponibile, può essere veicolato solo attraverso i volti noti dello spettacolo, della televisione, delle riviste patinate. Anzi, diciamoci la verità, per fortuna a Salerno hanno chiamato un professionista di prim’ordine come Mario Orfei o la mia amica Vittoriana Abate (che con grande professionalità conduce le serate finali della mia rassegna letteraria Com&Te), in quanto poteva andarci peggio e toccarci, che so, Fabrizio Corona con la Belen o qualche protagonista del Grande Fratello o di un qualsiasi altro reality. Caro Aldo, rassegnati. Sei, siamo troppo vecchi ed abbiamo la nostalgia per altre stagioni ed altri politici, non esenti da critiche e responsabilità, ma forse un tantino migliori e più acculturati di quelli odierni. Oddio, per fortuna, qualcosa e qualcuno da salvare c’è, anche se, purtroppo, è il totale a fare la differenza. E poi qualche volta accade anche che qualcuno di noi giornalisti salernitani è invitato a qualche manifestazione come accade a me stasera, a Vietri, dove sono stato chiamato a presentare il libro di Pino Arlacchi (candidato alle europee) L’inganno e la paura nell’ambito di un incontro elettorale dell’IDV. Ti confesso che avevo accettato con lo spirito di chi non può sottrarsi ad una scocciatura. Dopo il tuo articolo, mi ricredo e mi ritengo un privilegiato.

Con stima ed affetto,

Pasquale Petrillo