Pagani: “Toghe rosso sangue” ultima opera di Leporace

   “Toghe rosso Sangue”. Questo il titolo del libro dedicato ai magistrati italiani assassinati nel nome della giustizia scritto da Paride Leporace, giornalista ed autore di reportage su alcuni tra i più eclatanti casi di nera.L’importante fatica letteraria del cronista Leporace sarà presentato venerdì 8 maggio alle ore 18.30 presso la Biblioteca del Circolo Unione di Pagani. Interverranno oltre al Sindaco Alberico Gambino, esponenti del Foro e delle Forze dell’Ordine. Concluderà l’autore Paride Leporace. Di seguito la recensione del libro redatta da “Il Sole 24 Ore”

<<C’è tutta l’Italietta lacerata dalle mafie e dai veleni, dai terrorismi rossi e da quelli neri, dalla lucida follia del potere. Ci sono vite umane. Esistenze preziosissime, quasi come fossero tutte vissute all’insegna di un destino ineluttabile di morte. E in mezzo, i miracoli. Quelli sempre. Gesta eroiche di uomini che hanno pagato il prezzo di una verità che non era solo di esclusivo interesse personale, ma era il quid di un’intera nazione. “Toghe rosso sangue”, sottotitolo “La vita e la morte dei magistrati italiani assassinati nel nome della giustizia” è ultima fatica di Paride Leporace, giornalista e autore di reportage su alcuni tra i più eclatanti casi di nera all’italiana, nonchè direttore di frontiera nella remota Lucania delle Mafie invisibili. Il libro si legge tutto d’un fiato. Perché l’ansia di sapere già come va a finire viene travolta, immediatamente, dallo speranzoso desiderio che finisca in modo diverso. E, invece, no. O, meglio, si. Perché, at the end, prevale la sensazione di aver aumentato di almeno tre tacche il proprio senso civico. Che non è poco, in tempi di crisi, persino del coraggio. Un reality-noir, potremmo definirlo. Che s’alimenta di fonti rigorose e aneddoti singolari, sottoculture meridionali, testimoni dimenticati e link incredibili. Storie di uomini che hanno aperto brecce. Nei Palazzi di Giustizia, sommersi dai faldoni, coi bodyguard alle calcagna, con l’assoluta e incosciente coerenza di chi sta servendo lo Stato fino in fondo. Troppo in fondo. Tutti uomini, eccetto una donna: la donna. Cioè Francesca Morvillo. Non soltanto moglie affezionata e discreta di Giovanni Falcone, ma magistrato in prima linea. Da Palermo al mondo, fino in cielo. Insieme. Simboli. Stragi e storie. Del come, quando e perché perirono. Del come vissero e operarono. Venticinque biografie in punta di penna, arricchite dal dettaglio di costume, dal particolare inedito, dall’umanità più vera. Tasselli di un mosaico grondante rosso sangue che funge da acuto rivelatore circa la qualità delle italiche libertà democratiche, dentro e fuori dai Tribunali, lungo circa trent’anni chiave del secondo dopoguerra nostrano.Vite destinate, per la maggior parte dei casi, a uno scandaloso oblio. Un’opera educativa e appassionante che colma dei vuoti generando dei perché, “In nome del popolo italiano”>>.