Salerno: Fare Arte, una città da riscoprire
Turisti nella loro stessa città. Una cinquantina di persone che hanno partecipato all’iniziativa “Fare Arte”, organizzata nella giornata di domenica dall’associazione ambientalista Fare Verde, hanno visitato, opportunamente accompagnate dai volontari, alcuni dei posti più belli di Salerno. Un viaggio tra i vicoli, le curiosità e la storia di Salerno. Molto soddisfatto Rosario Peduto, consigliere della circoscrizione centro e promotore dell’attività.«Ci siamo proposti di visitare la Salerno da riscoprire e così abbiamo fatto – afferma lo stesso Peduto – abbiamo accompagnato le persone che hanno voluto partecipare nei luoghi più caratteristici della città, ma che spesso vengono ignorati. Balza immediatamente agli occhi una situazione imbarazzante: escluse alcune zone fortunate, il centro storico è abbandonato a se stesso. Non c’è coordinamento e controllo sugli orari di apertura dei monumenti, alcuni siti sono completamente interdetti alle visite, in altre zone la bellezza dei palazzi storici è deturpata da lavori di “riqualificazione” interminabili. Probabilmente in questa città, ed è triste dirlo, si preferisce continuare sulla strada dei proclami e dei progetti faraonici, dimenticandosi di valorizzare un patrimonio storico di non trascurabile importanza, reale attrazione per un turismo di qualità».«Non c’era dubbio che l’iniziativa riscuotesse successo – dichiara Antonio Mola, presidente del circolo “C. Falvella” di Azione Giovani Salerno – l’intelligenza e la preparazione di chi l’ha promossa era una garanzia. Ci ha fatto enormemente piacere che le persone hanno gradito l’impostazione: ad ogni tappa, la curiosità aumentava. Purtroppo, l’amministrazione ha una scarsa percezione della notevole importanza della storia di Salerno. Un triste esempio è Castel Terracena: la residenza voluta da Roberto il Guiscardo è abbandonata a se stessa, come fosse una palazzina malridotta di scarso valore».«Potrei aggiungere solo una cosa: è un’iniziativa da rifare. – Conclude Alessandro Iagulli, responsabile culturale dell’associazione TradizioneFuturo – La possibilità di ripercorrere la storia attraverso il materiale lascito di chi ha reso la nostra città, come venne definita, “opulenta” è un’esperienza esaltante. La visita della zona normanna, di quella longobarda, le influenze bizantine riescono anche a sviluppare un maggiore senso critico nei confronti dei nostri amministratori, orientati più ad un uso visionario del governo del territorio, piuttosto che ad una precisa visione da trasmettere alle generazioni future».