Giuseppe Gargani: la coerenza politica degl’ideali

 

Nel passare ad esporre questa mia analisi politica, con l’obiettivo di fornire un filo conduttore ai contributi che più dettagliatamente illustreranno il mio pensiero, mi sento in dovere – anche con un pò di ironia – di fornire un’avvertenza al lettore.Io sono un uomo politico del secolo scorso!Questo non tanto per il fatto che ho svolto parte importante della mia attività politica negli ultimi anni del ‘900, da cui ci separa così poco tempo ma che così lontani appaiono in base all’orologio della politica.Sono un uomo politico del secolo scorso perchè resto convinto che la politica possa servire a cambiare la vita non solo di chi la fa; perchè mi piace pensare che la politica possa andare al di là dell’estetica del potere per configurarsi come organizzazione di mezzi e risorse per trasformare la società, impattando sulla vita degli individui e dei gruppi; perchè penso che la politica resti una delle funzioni vitali della società democratica e che pertanto valga la pena impegnarsi per “fare politica”, creare classe dirigente, alimentarla nel dibattito e nel confronto; perchè in fin dei conti resto intimamente convinto che anche solo parlare di politica, rappresentare le esigenze dei cittadini, fare attività politica riconoscendo ruolo e dignità ai singoli elettori, ai gruppi impegnati nella società civile, ai colleghi di partito, faccia bene alla democrazia e migliori la convivenza civile.Ci sono stati momenti negli ultimi anni – almeno a partire dagli anni 90 – in cui questo mio essere un uomo politico del secolo scorso è stato particolarmente difficile: ho attraversato nuovismi e giustizialismi di vario genere e connotazione; ho dovuto confrontarmi con l’insopportabile e tanto ostentata quanto inesistente superiorità morale e culturale di una classe dirigente estemporanea che si è trovata a governare il partito in cui ero nato e a cui avevo dedicato la mia vita; ho dovuto assistere spesso al soccombere dell’azione politica e partitica di fronte alla pura demagogia. Grazie alla forte spinta innovatrice di Berlusconi, oggi – seppure su presupposti e con dinamiche totalmente nuove – quella stagione si avvia rapidamente a conclusione. La politica ridiventa un punto di riferimento forte per i cittadini, che in un momento di crisi economica, si rivolgono nuovamente alla politica in cerca di soluzioni. Con buona pace di tutti coloro che livorosamente ritengono di avere diritto a governare a prescindere dal consenso e che con sufficienza guardano al seguito e all’entusiasmo che sta raccogliendo il PDL, Berlusconi e Fini hanno creato le premesse perchè una politica diversa possa ritornare protagonista in Italia. In questo contesto un politico del secolo scorso come me, entusiasta della politica e coerente con i propri ideali, può ritrovare nuovo entusiasmo e candidarsi ancora una volta a rappresentare i moderati del Mezzogiorno d’Italia.

Giuseppe Gargani