Salerno: Premio Valitutti Giovani a Palazzo Sant’Agostino

 

Anna Maria Noia

Mercoledì 29 aprile si è tenuta l’ultima edizione del Premio Valitutti, concorso riservato ad opere di saggistica e/o temi e lavori di gruppo, per quanto riguarda la sezione “Giovani”, dedicata agli allievi delle scuole di Salerno e provincia. Il Premio è nato per gli adulti una quindicina di anni fa allo scopo di selezionare tra intellettuali di gran calibro ma anche tra studiosi e universitari emergenti e/o sconosciuti un saggista interessante; da qualche anno a questa parte il Premio – intitolato al nostro conterraneo Salvatore Valitutti, insigne studioso che ricoprì cariche politiche a livello nazionale – si è “aperto” anche ai ragazzi: proprio in mattinata, il 29 aprile, si è infatti svolta la cerimonia del Premio dedicata agli alunni delle superiori salernitane.Il tutto, presso il salone di rappresentanza di palazzo S. Agostino.“Un appuntamento importante sulla scia di Salvatore Valitutti – ha esordito la giornalista Concita De Luca, da tempo alla conduzione del Premio – un politico attento alle esigenze dei giovani.”Numerosi gli esponenti politici, istituzionali, religiosi, ma anche giornalisti e insegnanti, nonché giovani presenti: Gianni Iuliano, vicepresidente della Provincia; Raimondo Pasquino, rettore del locale ateneo; il cronista Franco Di Mare; l’arcivescovo, Gerardo Pierro, Matilde Romito, responsabile dei musei salernitani; Vittoria Bonani, responsabile della Biblioteca Provinciale di Salerno; don Arcangelo Giglio, parroco di S. Pietro in Camerellis in Salerno ed altre personalità.L’organizzatore del Premio e direttore del Centro di Filologia e Pedagogia “Salvatore Valitutti” è stato Renato Cangiano.Il primo intervento è stato il suo: “Un appuntamento di grande prestigio per gli studenti partecipanti, come lo è per le giovani generazioni la figura di Valitutti, anche per le qualità umane.” Dopo l’Inno di Mameli, realizzato dai ragazzi del coro del liceo classico “Tasso” (Salerno), guidato dalla professoressa Carmencita Sorice e al maestro Romeo Pepe, nonché gli intermezzi musicali dello stesso coro e della giovane violinista Federica Severini, Cangiano ha espresso solidarietà alla popolazione colpita dal recente terremoto in Abruzzo, mediante un “piccolo gesto”, attuato dal Centro Studi “Valitutti”: verranno infatti inviati duecentocinquanta volumi in diversi titoli, e in più si prevede l’erogazione di borse di studio per gli studenti abruzzesi. Anche quest’anno molti elaborati all’attenzione della qualificata giuria, composta dal presidente Ambrogio Ietto e dal docente Francesco Battagliese. Ecco l’opinione di Iuliano, che ha preso la parola per i saluti: “Il conterraneo Valitutti ci ha lasciato non solo scritti e libri, ma un esempio di vita, per il suo stile, lo spirito di servizio al territorio.”“Egli – sono queste le parole del vicepresidente Iuliano, candidato alle Europee – non era attaccato alla poltrona, credeva nei giovani, visti come il nostro futuro.” “In Europa – esprime Iuliano – molte nazioni sorpassano l’Italia per aver investito molto più di noi sulla formazione e sull’istruzione, e ciò è un danno. Dobbiamo investire risorse soprattutto al Sud.” “Salerno – ha proseguito Iuliano – è stato crocevia di mille culture, di scambi commerciali e culturali; perciò vi è necessità di un impegno concreto da rafforzare sui nostri ragazzi, anche tramite manifestazioni quali questa.”Per tale edizione della sezione “Giovani” vi sono state delle premiazioni non solo agli studenti, ma anche a tre personaggi della vita politica ed intellettuale salernitana: sono stati infatti chiamati a ricevere l’onorificenza il giornalista Franco Di Mare, il vescovo Pierro, il rettore Pasquino. Don Arcangelo Giglio è intervenuto effettuando una disamina-riassunto su ciò che egli ha detto nei tre anni in cui è stato invitato al Premio “Giovani”.“Il lavoro è un diritto, ma anche un bene dell’uomo – ha espresso Giglio.“Non è né punizione né maledizione – ha ribadito – e va onorato perché fonte di vita decorosa, anche se non bisogna idolatrarlo: il fine ultimo dell’umanità è Dio, quindi vi è necessità anche del riposo sabbatico, quale baluardo contro lo sfruttamento.”Don Arcangelo ha sottolineato l’importanza del lavoro cosiddetto “manuale”, affermando che anche Gesù non era che un carpentiere, ma ogni lavoro è creatività espressa dalla persona.Don Giglio ha poi tracciato una (doverosa) differenziazione tra flessibilità e precariato; la prima consta di una preparazione solida, il secondo è una piaga, come lo è la non occupazione.Il sacerdote ha poi citato “La rivoluzione giovanile”, opera del Valitutti.Entrando più nel merito della premiazione, è stato chiamato a dare un contributo Pierro, che si è basato nel proprio discorso sui “valori dell’uomo”, sul “rispetto della vita ma anche della morte”.Dopo l’esibizione – perfetta – della violinista tredicenne Federica Severini è stato premiato Pasquino. La De Luca ha ricordato la kermesse “Unisaorienta”, svoltasi ad aprile presso il campus, manifestazione importante, seguita e – a quanto sembra – anche ben organizzata. Il presidente della giuria Ietto ha chiesto la parola per esprimere i suoi concetti positivi sui lavori pervenuti e premiati, mettendone in risalto ed evidenziandone la vastità e la qualità dei campi di ricerca degli elaborati, che hanno coinvolto singoli studenti o gruppi o microgruppi, senza egocentrismo e ricchi di impegno.L’intervento del Di Mare, terzo premiato in scaletta, è stato – anche a detta dei ragazzi presenti – il più sincero, calibrato, parco di parole ed efficace nella sua brevità ed incisività.Il giornalista ha tracciato un amarcord dei suoi “valori”, non “parole”, ma espressioni di un “peso”, di un “senso”, come quelli della “cultura”.Franco Di Mare ha poi trattato del suo mestiere di inviato di guerra, che voleva svolgere già da bambino, e della sua esperienza umana e religiosa a Sarajevo e nei Balcani.Ed ecco il momento più atteso, il più agognato: si sono distinte tantissime scuole che hanno ricevuto (tutte) un attestato di partecipazione.Tra i premiati più meritevoli: il liceo scientifico di Amalfi; l’istituto magistrale “De Filippis” di Cava dei Tirreni; l’istituto “Parmenide” di Roccadaspide; il liceo “Sensale” di Nocera Inferiore; l’Itc “Testa”, di Battipaglia; il “Tasso” di Salerno.Premio speciale, assegnato quest’anno, all’istituto onnicomprensivo di Ravello-Scala, per un lavoro che ha interessato la castagna, prodotto tipico della zona, e il suo albero.Poi la premiazione ufficiale, per entrare nel vivo: tra gli istituti segnalati vi erano il liceo scientifico “Mangino”, di Pagani; l’istituto tecnico “Valitutti”, di Roccadaspide; il classico “De Sanctis” di Salerno; il tecnico industriale “Focaccia” – sempre di Salerno – poi il classico “Vico” di Nocera inferiore e il liceo “Gatto” di Agropoli.Primo istituto in assoluto: il “Lucrezio”, di Sarno, con un lavoro sul problema del “male” e della scelta dell’uomo, che ha mostrato maturità e rigore scientifico trattando di vari filosofi.Secondo classificato è risultato il liceo classico “Galdi” di Cava dei Tirreni.