Per Delara, i colori della vita spenti per sempre

 

Giovanna Rezzoagli

Delara Darabi è stata impiccata questa mattina a Teheran. Aveva 23 anni. Nel 2005 era stata condannata a morte per complicità nell’omicidio di una parente avvenuto nel 2003. Era appena diciassettenne quando assieme al suo ragazzo era entrata in casa della vittima per commettere una rapina. L’autopsia dimostrò che la persona che aveva commesso l’omicidio era mancino. Delara non lo era. Ha subito una condanna a morte, il suo complice una condanna a dieci anni di reclusione. In Iran la legge che si basa sulla Sharia non fa distinzione tra adulti e ragazzi, punisce allo stesso modo i maschi a partire dai 15 anni e le femmine dai 9 anni.Amnesty International aveva avviato una campagna nel 2006 per salvare questa ragazza. Tutto inutile. Di Delara rimangono i dipinti, fatti con i polpastrelli ed il carboncino. Niente più colori. Amava dipingere. Amava i colori, scriveva di sperare nei colori per riavere la vita. I colori si sono spenti per sempre. Rimane la realtà di una giustizia fatta bianca o nera, di una legge che punisce più le femmine che i maschi. Non è simmetrica la giustizia, come non lo è la vita. La morte, almeno quella, indipendentemente da come arriva, è la sola certezza che ci rende tutti uguali nel momento in cui i colori si spengono.