Auguri a Rita Levi Montalcini per i suoi primi 100 anni

 

Salvatore Ganci

«Non bisogna mai darsi per vinti. Io stessa dovrei “ringraziare” Mussolini per avermi giudicata persona di “razza inferiore” e avermi così costretta a lavorare segregata nella mia camera da letto, dove avevo allestito un piccolo laboratorio e cominciato le ricerche che mi hanno portato al Nobel».

Carissima Signora Rita,

sono certo che potere giungere ad intravedere l’inevitabile  fine della  propria giornata terrena dopo una vita così piena, in tutto votata alla Scienza (quella vera, non quella accademica) e agli altri, sia qualcosa che non potrà mai fare temere la morte: «Se alla mattina hai compreso la Via, la sera puoi anche morire» e il vero Saggio è appagato dalla sua vita stessa, in cui il Sapere nulla fa mancare e “la solitudine allegra della caverna” non apporta  tormenti, né la “carriera” mancante o al palo, né gli “scarsi finanziamenti” accampati ad alibi da tanti  “operosissimi” scienziati nostrani (specie quelli del mio Settore).Le sue parole sono state  (e sono) guida di vita  a me, uomo senza carriera e a cui si è voluto negare una carriera, che con fatica e la caparbietà del mulo, ha cercato egualmente di lasciare una minima traccia del suo passaggio nella Scienza .Questo, non altro, è sufficiente dire. A Lei un sincero augurio per i suoi primi cent’anni di vita perché: «Cent’anni sono una età ideale per fare scoperte ».

Con la mia massima stima

Salvatore Ganci

           

Un pensiero su “Auguri a Rita Levi Montalcini per i suoi primi 100 anni

  1. “La sola difesa della mia vita, o di chiunque sia stato matematico nello stesso mio senso, è dunque questa: ho aggiunto qualcosa al sapere e ho aiutato altri ad aumentarlo ancora; il valore dei miei contributi si differenzia soltanto in grado, e non in natura, dalle creazioni dei grandi matematici, o di tutti gli altri artisti, grandi e piccoli, che hanno lasciato qualche traccia dietro di loro”
    Hardy Godfrey

    Grazie Ganci

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