Sisma in Abruzzo: si scava tra le macerie a mani nude

MariaPia Vicinanza

Panico, terrore. Noi che in Campania abbiamo già vissuto il sisma dell’80, possiamo capire. L’Abruzzo in ginocchio nel cuore della notte. Un terremoto, magnitudo 5,8 della scala Richter, ha sferrato la sua furia devastante. Finora i morti un centinaio, ma migliaia gli evacuati ed oltre mille i feriti sotto i palazzi crollati: circa 25.000. Si scava anche a mani nude tra gli stabili evacuati. Centinaia anche le scosse di replica. Questi i momenti in cui si verifica che la vita è appesa ad un filo. Sempre. A qualunque ora la morte bussi. Anzi, irrompe, sottraendo al sonno momentaneo, per proiettare in quello definitivo. Una Settimana Santa che si apre con dolore e lutto per l’intero Paese. Non solo per lo stato di calamità naturale dichiarato, ma perchè la consapevolezza che la nostra dorsale appenninica metta costantemente a repentaglio la vita italiana, non fa dormire sonni tranquilli. La nostra redazione esprime totale solidarietà a quanti in queste ore stanno lottando per la vita ed a quanti stanno offrendo il meglio di se stessi nell’emergenza abruzzese. Dalle Forze dell’Ordine, ai gruppi volontari. Dichiariamo la nostra totale disponibilità a raccogliere sentimenti e testimonianze a riguardo.