Salerno: la cucina della Callas al Convento
Martedì 7 aprile, alle ore 20 la sezione “Cinema che racconta”, curata da Maria Grazia Caso, della seconda edizione di “Quello che passa al convento”, promossa dal Convivio delle Arti dei Rozzi e degli Accordati, presieduto da Vito Puglia, con il contributo del Comune e dell’Ente Provinciale del Turismo di Salerno, del Pastificio Amato, della Centrale del Latte e di Salerno Energia e la collaborazione della web radio Unis@und, ospite di Marco De Simone gestore del Convento San Michele proporrà “Callas Cooking: ingredients of a legend” di Anthony Shargool. Se siamo quello che mangiamo, chi era Maria Callas e che cosa rappresentava per lei il cibo? Lo Special TV, prodotto nel 2007, intende rispondere a diverse domande di fondo, talvolta irriverenti o iconoclaste, ma sempre inedite ed insolite sulla Divina, la sua gioventù di stenti, gli Anni Italiani, il Successo ed il rapporto con l’Universo Gastronomico. I successi di pubblico delle mostre, le tante manifestazioni mondiali per il 30° della scomparsa, ed i film sulla sua vita trasmesse dai grandi network, hanno confermato l’interesse ancora vivissimo dei media verso ogni cosa che riguardi la Divina Maria Callas.
Lo special TV è strutturato su una decina di interviste riprese nei luoghi italiani della Callas, con le testimonianze dirette di chi la conosceva bene, lavorava con lei, per lei, e di esperti nel campo della lirica, della gastronomia e della nutrizione. Maggior intervistato, il narratore – Bruno Tosi, biografo e collezionista – che racconta mille aneddoti e segreti sulla vita della Divina, mostrandoci i suoi costumi di scena, vestiti, libri, oggetti personali, lettere, fotografie, e… soprattutto le sue ricette autografe e libri di cucina; ricostruendo la miseria provata durante gli anni di guerra, il lavoro come cameriera a New York al Ristorante Asti, il rapporto difficile con la madre, ecc. Tosi accenna anche al suo percorso da fan a maggior collezionista mondiale di oggetti appartenuti a Maria. Le interviste principali sono con l’amica e collega della Callas, la mezzosoprano Giulietta Simeonato; il Sovrintendente del San Carlo, Francesco Canessa; Patricia Adkins Chiti, Presidente della Fondazione ‘Donne in Musica’; Paolo Celli, ristoratore romano ex-cuoco sullo yacht di Onassis; il Soprano Lucia Aliberti; il carismatico Giorgio Gioco, ristoratore melomane Veronese che la frequentò, dal ‘47 per tanti anni nel suo locale ‘I 12 Apostoli’; i Direttori Artistici dei teatri dell’opera di Venezia e Roma; l’astrologa Duska Bisconti, che ci indica le caratteristiche di una Sagittario in Pesci ed Arrigo Cipriani, titolare dell’Harry’s Bar, Venezia, che la conobbe fin dall’epoca del jet set, negli anni 60. Ne escono sfaccettature insolite della donna più che del Mito; tutti ne ricordano i gusti semplici e le abitudini culinarie, i suoi vezzi e manie, il suo gran carattere, la sua determinazione e volontà; il suo rifiuto per gli occhiali, la sua ossessione per le ricette, i suoi 40 libri di cucina ( i primi regalatele dalla suocera veronese ) e gli appunti – spesso scritte a mano su foglietti perché “rubate” al volo ai cuochi, in cambio di un sorriso nei ristoranti oppure presi nelle case del bel mondo della sua ‘amara’ – dolce vita. Un ruolo speciale quindi, lo copre il Professor Pietro Migliaccio, nutrizionista di fama internazionale e fan della Divina, che analizza il suo rapporto con il cibo in termini medici semplici, sfiorando le aree della bulimia, anoressia e soprattutto il moderno campo della nutrigenomica, aiutandoci a comprendere la sua clamorosa metamorfosi, trasformatasi negli anni ‘52/’53 – attraverso una cura pericolosa a base di iodio alla tiroide, da soprano sovrappeso in icona inimitabile del glamour del secolo scorso, la primadonna per eccellenza. Fu un trattamento d’urto che le regalò una linea invidiabile, ma quasi sicuramente le alterò il metabolismo, agendo sul sistema nervoso e molto probabilmente arrecando danni anche alla voce e alla stabilità dell’umore minandone infine anche la salute. Registrazioni audio di particolari interesse sono l’intervista a Marcello Mastroianni, nel ruolo di vicino di casa della Callas, a Parigi negli anni ‘74-‘75, e un brano dell’ aria: ‘O Mio Babbino Caro’, che la Callas interpretò a 12 anni, per un concorso radiofonico a New York. Le riprese di Venezia, Verona e Roma con i loro teatri dell’Opera, i ristoranti ed alberghi frequentati ancora dagli artisti del circuito musicale internazionale, ricordano la tradizione e la bellezza di una Italia ancora prima al mondo nel campo della lirica. Dopo la proiezione verrà aperta una conversazione tra l’autore dello special, Anthony Shargool, il regista Marco Kuveiller e Bruno Tosi.