Il treno dei desideri … non della vergogna

Aldo Bianchini

Ho letto sul “Corriere del Mezzogiorno” delle vergogne che vengono consumate nelle carrozze del treno intercity, che ogni mattina copre la lunga tratta ferroviaria tra Salerno e Torino. Nelle ore notturne, durante la sosta sui binari morti, in quelle carrozze accade di tutto: tossicodipendenti e balordi che fanno i propri bisogni sui sediolini, incontri clandestini di sesso a pagamento e semplici barboni in cerca di un posto per dormire. Sarebbe questo lo scenario di tanto degrado con cui gli addetti alle pulizie sarebbero costretti a confrontarsi ogni mattina quando, prima delle 6.43, entrano nelle carrozze per rimetterle in ordine nell’attesa della partenza verso la capitale piemontese. Come sono lontani quei tempi in cui, la linea ferroviaria era meno protetta di oggi e quando l’intercity non esisteva ancora, quando c’erano soltanto le carrozze con i sedili di legno e i pochi addetti alle pulizie guardavano anche con un sorriso di complicità alle tantissime giovani coppie che, alle prime luci della sera, prendevano letteralmente d’assalto decine e decine di carrozze per consumare qualche ora d’amore nella sicurezza più assoluta. Non c’erano tossicodipendenti, non c’erano barboni nè malintenzionati malavitosi. In quelle carrozze non avvenivano scambi illeciti o incontri clandestini. La merce di scambio era costituita soltanto da baci roventi fatti d’amore. Tutto si esauriva nel giro di poche decine di minuti; le ragazze degli anni ’60 avevano l’obbligo della ritirata precoce (non si usciva  dopo la mezzanotte),  ma al tempo stesso riuscivano a concedere il loro amore con un calore che, le ragazzine di oggi consumate nella movida, forse, non conoscono e non conosceranno mai. Certo, erano amori giovanili destinati a mutare nel corso di una stagione, ma erano amori veri e seri e le coppie li vivevano con assoluta intensità e passione. Al mattino gli addetti alle pulizie non trovavano nulla di che lamentarsi, tutto era in ordine; non c’era bisogno di “ronde” (come oggi reclama il segretario della Filt-Cgil Vito Luciano). Certo erano altri tempi ma erano davvero tempi migliori, senza voler forzatamente aprire il libro dei ricordi, dei dolci ricordi.

Un pensiero su “Il treno dei desideri … non della vergogna

  1. E bravo Bianchini!! Ricordo anche io quei bei tempi, dove tutto era schiettezza e correttezza….con grande amore. Così si distingue un quotidiano serio da tutti quei copia-incolla. Salerno ne aveva bisogno. Augurti…..carlo

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