Università, nell’occhio del ciclone
Un articolo di Francesco Margiocco su il “Secolo XIX” del 31 marzo ha riportato le preoccupate osservazioni del Magnifico Rettore dell’Ateneo genovese, sul taglio dei corsi di Laurea con un numero insufficiente di iscritti. Parimenti, le dichiarazioni del Ministro Maria Stella Gelmini nel volere chiudere le Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario (S.S.I.S.) paiono concretizzarsi. L’intento del Ministro è chiaro: non creare altri precari in un mercato soprassaturo da decenni. Limitatamente al settore Fisico-Matematico (dove il calo di iscritti è evidente) mi sorge spontanea la domanda: “ma se nella scuola si avrà un drastico taglio di Docenti, per “par condicio” non si dovrebbe avere analogo taglio per i Docenti universitari?”. Già le S.S.I.S. hanno rappresentato luogo di “riciclo” di Docenti che, poco produttivi nella ricerca nelle aree classiche della fenomenologia, hanno trovato così modo di convertirsi in “Didattici e Storici” e quindi formatori di Docenti. In qualche caso le S.S.I.S. hanno costituito la terza o quarta fonte di reddito per qualche Docente. Perché la preoccupazione dei Docenti di scuola primaria e secondaria è palpabile mentre non è altrettanto palpabile negli atenei? Quello che temo che, nonostante tutto, nessun Docente Universitario rimarrà senza un insegnamento, che ne giustifichi la presenza (e lo stipendio). Basterà magari sezionare i corsi in trimestrali (già sono semestrali) e “specializzare” il corso in due o tre moduli distinti, ciascuno con un Docente. Quale occasionale Lettore di queste pagine mi sono interrogato anche sulla realtà dell’Ateneo di Salerno che, a differenza di quello genovese, non sembra presentare le stesse situazioni di avvicendamenti ai vertici dell’Ateneo. Esistono ancora le S.S.I.S. a Salerno? Continuano a sfornare futuri docenti che non troveranno un incarico a tempo indeterminato anche pensionando tutti i docenti ultracinquantenni attualmente in servizio?
Vorrei segnalare un interessante libro-denuncia di Antonino Luca dal titolo “Parentopoli” proprio sulla questione universitaria.
La “par condicio” invocata da Ganci, temo, non si attuerà per ovvi motivi. Infatti, nei luoghi che contano qualcuno dirà: “TENGO FAMIGLIA” (intendendo nelle stesse università) e le cose si metteranno a posto.