A Vicenza l’ennesimo suicidio granata

Maurizio Grillo

Si è consumato al “Menti” di Vicenza l’ennesimo suicidio della Salernitana, che ha buttato alle ortiche un abbordabilissimo risultato positivo, contro una compagine apparsa di gran lunga inferiore ai granata e psicologicamente molto fragile. Mister Castori ha dovuto fare a meno di Re Artù dall’inizio perché colpito, ipso facto, da un attacco influenzale e nonostante la febbre alta è voluto andare stoicamente in panchina ed entrare addirittura in campo sotto pioggia, con il pericolo di fargli prendere una bronco- polmonite, solo perché la Salernitana aveva beccato il solito goal da pollo di allevamento. Quello che più lascia sbigottiti è la scelta sistematica di Fragiello, per carità è l’unico attaccante a disposizione, ma non sarebbe stato preferibile schierare Iunco più avanzato, visto che lo stesso Castori ha ricordato più volte che il calciatore nel Verona ha pure giocato da punta centrale, ed inserire Ganci, che sicuramente ha più esperienza del ragazzone ex Cassino?Ad onore di cronaca va sottolineato che nei primi 45 minuti i granata hanno giocato abbastanza bene, anzi hanno imposto il ritmo partita e sono andati molto vicino alla segnatura, ma è altrettanto vero che di fronte avevano una squadra a pezzi e che era in caduta libera e nonostante ciò non sono riusciti a chiudere la partita. Nel secondo tempo la metamorfosi suicida che ha permesso al Vicenza di segnare due reti evitabilissime (vero Berni?), sbagliare un calcio di rigore e concedere un uomo in più a Gregucci ed i suoi ragazzi, tanto è vero che all’ex tecnico granata non gli è parso vero di ricevere con tanto anticipo il regalo di Pasqua. Per tutta risposta il trainer granata ha fatto entrare un altro difensore, quando era pensabile una difesa a tre e l’inserimento di Merino per tentare una improbabile rimonta, considerato che non c’era più nulla da perdere. A proposito di Merino, viene spontaneo chiedere a mister Castori se si sia trattato solo di una provocazione nei confronti dei tifosi e degli addetti ai lavori, oppure se il peruviano, sempre snobbato fino a questo momento, non sia stato ritenuto capace di ribaltare da solo le sorti della partita in soli cinque minuti e su di un campo al limite dell’agibilità. Perdurando il silenzio stampa il patron Lombardi, dall’alto della sua intelligenza, si è fatto sentire attraverso il telefono in alcuni programmi televisivi, rimarcando l’’importanza dell’unità di intenti, bacchettando coloro i quali remano contro la società, ma soprattutto è apparso moto fiducioso sulla salvezza della squadra, anzi ha anticipato di volersi togliere alcuni sassolini dalle scarpe al termine del campionato a risultato acquisito, ma categoricamente di voler fare molta chiarezza. Per il momento si va avanti con Castori e sabato bisogna a tutti i costi battere il Treviso, mentre il costo del biglietto non verrà abbassato più di questo per rispetto agli abbonati, che all’inizio della stagione hanno dato fiducia alla società sottoscrivendo il tagliando annuale a scatola chiusa, insomma un Lombardi un po’ amareggiato ma sicuro di poter salvare la cadetteria e cancellare una stagione sicuramente da dimenticare.