Sarno: ricostruzione fuori sito, rimediata un’ingiustizia!

 

Il Consiglio Comunale, con votazione unanime, in data 11 marzo u.s., ha licenziato la proposta di Deliberazione avente ad oggetto:”Presa d’atto conferenza dei servizi ed approvazione variante al P.d.F.”, relativa alla ricostruzione fuori sito di alcuni alloggi, 9 per la precisione, distrutti dai drammatici eventi alluvionali del 5 e 6 maggio 1998. Nella delicata problematica della ricostruzione abitativa post alluvione, finalmente in fase di completamento, un cruccio: quello della sistemazione di quei nuclei familiari che, non avendo potuto ricostruire in loco, erano ancora, a distanza di oltre 10 anni,  in attesa di decorosa sistemazione. I lavori del Consiglio Comunale hanno posto rimedio ad un inaccettabile ritardo. Come è noto, la disciplina normativa regolante la materia prevedeva, per gli alloggi distrutti, solo ed esclusivamente 2 opzioni: ricostruzione in loco o, in alternativa, il contributo per l’acquisto di alloggio altrove. Si è, purtroppo, dato il caso, per alcuni nuclei familiari,  che o non si è potuto ricostruire in loco oppure il contributo concesso dallo Stato non riusciva a soddisfare le esigenze e le aspettative dei cittadini. In conseguenza di tanto, alcuni proprietari hanno manifestato allo scrivente la propria disponibilità e volontà di ricostruire i propri immobili in altri lotti di terreno, ovviamente fuori dalle aree a rischio, con la garanzia di provvedere, in maniera autonoma, alla proprietà e disponibilità delle aree stesse. Tali lotti, a seguito delle necessarie verifiche, sono risultati tutti ricadenti in zona agricola di tipo E, per cui, per lo scopo, si rendeva necessaria la adozione di apposito atto di variante agli strumenti urbanistici. Ciò posto, la Giunta Municipale, con idonei atti deliberativi, emananti apposito bando, dettava le linee guida in materia stabilendo che:

  1. I proprietari, prima dell’inizio dei lavori di ricostruzione, provvedano a proprie cure e spese, alla demolizione dei manufatti danneggiati;
  2. I progetti di ricostruzione prevedano la riedificazione nei limiti dei volumi preesistenti;
  3. Che i lotti individuati siano già dotati delle minime opere di urbanizzazioni.

In data 15 luglio 2008 si è tenuta la conclusiva riunione della Conferenza dei Servizi, appositamente convocata.Sulla intera vicenda, ovviamente, sono stati acquisiti i necessari pareri, sia della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici che dell’Autorità di Bacino del Fiume Sarno. L’atto conclusivo, invero, è stata la seduta della Commissione Urbanistica del 19.2.2009, che ha licenziato il provvedimento con esito favorevole e senza riserve. Grazie particolare anche  alla caparbietà, alla serietà ed alla professionalità profusa dall’ing.Antimo Angelino, Funzionario Responsabile del Servizio Ricostruzione, il cui lavoro, svolto con estrema dedizione e passione, si è rivelato fondamentale per il raggiungimento dell’auspicato obiettivo.