Andrea De Simone: “a chi mi è stato sempre vicino”

 

Lettera aperta a chi mi è stato sempre vicino e,forse,mi vuole ancora bene…………..Scrivo queste considerazioni, forse affrettate e confuse, ma senz’altro utili per chiarire il travaglio personale e politico che sto vivendo, e  fare giustizia dei sospetti e dei pettegolezzi che questo travaglio stanno accompagnando. Dico subito una cosa: non sono alla ricerca di incarichi e di visibilità. Nella mia esperienza politica ho ricoperto ruoli importanti. Sono stato Consigliere comunale, provinciale e regionale, Presidente della Provincia, Assessore regionale, Deputato e Senatore per due brevi legislature. Non ho l’ansia di occupare altre poltrone. Nel mio percorso di militante e dirigente politico ho sempre creduto che il rapporto con il territorio e con le persone venisse prima dei giochi di palazzo;anche per questa ragione,ogni qualvolta mi sono candidato ho ricevuto un grande consenso e sono stato sempre  il primo degli eletti. Ho creduto pure che il rispetto per i valori e la lealtà verso le persone venissero prima delle convenienze personali e di carriera. Se non avessi espresso posizioni critiche sui metodi di gestione della cosa pubblica a Salerno, sull’occupazione del potere attraverso le municipalizzate e la corsa ai pacchetti di tessere, e avessi invece fatto “il parlamentare che non dà fastidio”, come mi chiedeva qualcuno, adesso sarei ancora seduto su qualche comoda poltrona. Prima di sostenere Antonio Bassolino presidente,nel 2000,ricoprivo l’incarico di assessore regionale. Nella legislatura 2000-2005 sono stato un  semplice consigliere,nonostante fossi stato rieletto con oltre 20mila preferenze ed ho lasciato l’incarico nell’ufficio di Presidenza,nel 2003, per garantire accordi di maggioranza.Su richiesta del segretario nazionale dei DS e per favorire l’unità del partito,non mi sono candidato alle regionali del 2005,nonostante in poche ore,oltre 3mila cittadini,avessero sottoscritto per la presentazione della lista. Quando sono stato nominato Senatore (perché da qualche anno nessuno più è eletto, ma solo nominato dall’alto) ho potuto constatare che si stava verificando un corto circuito nei meccanismi di selezione della classe dirigente, anche nel nascente PD: non contano più il legame col territorio, il radicamento elettorale, la qualità e la quantità del lavoro parlamentare, ma solo la fedeltà, il rapporto cortigiano con il potente di turno, il legame alla fazione vincente. Quando mi è stato chiesto di assumere una posizione critica verso un amico per guadagnarmi un posto non l’ho fatto. Un anno fa bastava schierarsi per un diverso capocorrente per ottenere una candidatura. Io non ho chiesto niente a nessuno e non ho tradito. Qualcun altro, che grazie a Bassolino ha avuto alti incarichi politici e responsabilità gestionali, si è comportato diversamente, ricostruendosi una presunta verginità, e adesso è in corsa per altri posti di potere.Se avessi voluto vendermi al miglior offerente, come qualcuno maligna, lo avrei fatto quando il mio voto era determinante per tenere in vita il governo Prodi.In Senato,nella passata legislatura bastava un raffreddore per cambiar vita. Io sono risultato,come ha riportato il sondaggio del Sole 24 Ore,uno dei Senatori più attivi, più presenti e,dunque più disciplinato.Non ho provato grande entusiasmo per il progetto del PD,come confermano le mie dichiarazioni,che sono precedenti alla fase di costituzione delle liste per le politiche.Ma ho detto ai miei amici che ci credevano più di me: “Andate avanti. Se siete convinti di fare bene una cosa, fatela senza pensare a me”.
Ed ho consegnato ai dirigenti più giovani la mia lunga lista di amici e compagni a cui hanno attinto per costruire una nuova area politica.Non sto cercando una nuova “casa politica” in cui “traslocare” insieme a non so chi.
A casa mia, quella vera, stanno per arrivare tre gemelli, ai quali dedicherò, insieme a mia moglie, tutto il tempo e le attenzioni di cui avranno bisogno.Non capisco, perciò, dove sta lo scandalo se esprimo valutazioni su una personalità della caratura culturale e politica di Ciriaco De Mita, se dico che preferisco lui a Fioroni, se dico che il proporzionale con le preferenze è meglio di questo maggioritario con lista bloccata che consente a pochi potenti di mandare in Parlamento amichette ed amichetti, portaborse e segretari.Non capisco perché queste idee facciano scalpore. Forse perché a pronunciarle è una persona che di De Mita e stato prima leale avversario, ai tempi della contrapposizione tra DC e PCI, e poi leale alleato, nella stagione del centrosinistra, anche quando mi fu chiesto di lasciare proprio ad un uomo di De Mita un collegio sicuro per andare a fare una battaglia di testimonianza nel Cilento? Perché dovrei essere imbarazzato io e non quel pezzo di gruppo dirigente del PD campano (segretario regionale,assessori,presidenti di ASL, parlamentari etc.) che solo grazie al sostegno di De Mita ha rivestito e riveste ruoli politici e gestionali di grande prestigio e grande potere? E, soprattutto, è ancora possibile, in questo Paese, esprimere delle idee senza venire accusati di fare “il salto della quaglia”, di fare altre scelte di campo, di aderire ad altri partiti? Chi dice questa cosa sa bene di dire il falso, e lo fa per cercare di ereditare il mio patrimonio di affetti, di amicizie sincere, costruito in decenni di militanza appassionata e generosa. Nelle previsioni di voto per le prossime Europee il PD perde ancora e di molto ed è sconfitto nei Comuni e nelle Province. Pesano le situazioni di confusione,le incertezze,le divisioni nei gruppi dirigenti;i sistemi di potere,l’occupazione degli enti,le prepotenze degli uomini delle istituzioni.  Certi metodi di governo di alcune amministrazioni di centrosinistra non hanno nulla da invidiare alle peggiori esperienze degli anni ‘50 e ‘60. Per finire, mi rivolgo proprio ai miei amici e compagni di sempre, alle tante persone in buona fede che ho incontrato in questi anni. Le sole che mi interessano. La politica non deve distruggere le vite di uomini e donne che hanno passione civile, credono in qualche cosa ed hanno il dovere di stare in campo. Chi, nonostante gli anni, si indigna ancora per le degenerazioni, deve essere rispettato. Tra poco sarò padre di ben tre bambini. Nonostante tutto,a loro voglio trasmettere la cultura della coerenza, della amicizia, dei sentimenti, dei valori e dell’impegno civile.
A presto,
Andrea De Simone