Licenziamenti…in rete!

di Rita Occidente Lupo

La moda del tempo. Ritrovarsi. Chattare, parola d’ordine. Per incollare la solitudine ai tasti del pc. Per conoscersi, confrontarsi. Un mondo virtuale, zeppo di volti e nomi. Già in voga negli Usa e non solo, sbarcato da qualche tempo anche in Italia, il facebook della domenica. Nel senso che tanti, impossibilitati a correre sui vari link nel corso della settimana, si riservano nel week end o nelle feste comandate di allacciare rapporti virtuali. La moda del momento, scaraventa tutti in rete. Belli, sorridenti ed in auge. Con un book fotografico invidiabile! Senza ritegno nè pietà. Dai politici in auge, ai semplici adolescenti. Un tempo la mania degli sms, monopolio dei teen agers, super rapidi con disparati messaggini. Oggi il facebook, strega anche tranquille casalinghe, anziani con nipotame a carico, che d’informatica non ne capiscono una cicca. Anzi, che incontrano profonde resistenze ad approcciarsi alla rete. Ma in nome del progressismo, si lasciano infilare da nipoti, figli su facebook. Senza distinzione di sesso e d’età. Di stato sociale o di nazionalità. Il bello è che addirittura ci si ritrova, senza conoscersi. O che finiscono, in rete, perfino serate intime, da far rabbrividire o confessioni fiume. Solitudine, voglia di comunicare, bisogno di conoscere o espandersi in un mondo che non ha confini. Se non virtuali. Alla rete, affidate anche confidenze fiume. Alla giovane segretaria Kimberley Swann, che aveva annotato sulla bacheca del facebook che “il lavoro era noioso”, una secca lettera di licenziamento dalla Clacton. Motivazione, le sue estrinsecazioni, penalizzanti il buon nome della società. Vittima del social network, la giovane inglese ora continua ad affidarsi alla rete.  Della disoccupazione!

Un pensiero su “Licenziamenti…in rete!

  1. Anche tu, cara Rita, anche se non lo ammetterai mai, come me, sei stata stregata ultimamente da “Facebook”, dove è vero sono presenti politici, studenti e casalinghe annoiate, che ciattano per i motivi più disparati, tutti però ugualmente validi.
    La comunicazione in rete, bisogna riconoscere ormai travalica le distanze ed i confini.
    E’ come una droga che ti prende, ti affascina e ti delude.
    A mio figlio, che mi chiedeva cosa fosse e cosa ci guadagnavano gli autori di Facebook, ho dovuto spiegare che Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all’epoca studente diciannovenne presso l’università di Harvard, e che già nel 2006, anche se l’accesso è gratuito per gli utenti, ne traeva un guadagno dalla pubblicità, di 1,5 milioni di dollari a settimana e che bisogna riconoscere amaramente che la nostra società, ormai globalizzata e di modello americano, sfrutta anche le solitudini, la voglia di comunicare e di conoscersi, per il fine ultimo di far “cassetta”.

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