Riceviamo e pubblichiamo: l’ eutanasia divide il Paese

In questi giorni si è tanto sentito parlare di eutanasia. L’eutanasia, ovvero morte dolce, è un argomento che spacca nettamente l’opinione pubblica in favorevoli e contrari. Si tratta di decidere se persone gravemente ammalate, per le quali non c’è speranza di guarigione, secondo le conoscenze della medicina moderna, possano decidere loro stessi, i parenti o i medici, la soppressione fisica, per evitare altri dolori, attraverso la somministrazione di farmaci opportuni. A chi è capitata la triste esperienza di assistere all’agonia di una persona in fin di vita, magari in coma o tenuta in vita grazie ad alcuni macchinari, di sicuro ha pensato ad una scelta drastica, difficile, che potesse porre fine a quei dolori. Ogni essere vivente desidererebbe morire serenamente nel proprio letto senza dolore, circondati dai loro familiari. Che significato ha il dolore? E’ giusto e lecito ricorrere all’eutanasia come mezzo di cessazione del dolore? Comunque, non ritengo neanche giusto imporre per legge l’insistenza ad oltranza di una terapia o costringere qualcuno a sopportare dolori inutili. Uno dei casi più eclatanti di eutanasia è stato quello di Eluana Englaro. Eluana è stata una donna italiana che, aseguito di un incidente stradale, ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte naturale, sopraggiunta a seguito della sospensione delle cure, 9 Febbraio 2009. La richiesta della famiglia d sospendere l’alimentazione forzata ha causato un enorme dibattito sui temi legati alle questioni di fine vita. Forse mi sbaglio, ma per me il desiderio di morte è sempre il segno di un profondo sconforto, di una solitudine che uccide nei pensieri ancor prima che nel corpo. Gli uomini sono nati per vivere; non per decidere quando morire, La vita non è solo fisicità: è soprattutto amore, spirito, iintelligenza, passione e sentimento. ll corpo è solo uno strumento con cui esprimere questi sentimenti. La vita è fatta di momenti felici, di lacrime di gioia, è fatta di errori, ma anche di luce, e se non si sbaglia, non s’impara. Ad esempio, un bambino impara a camminare cadendo; un uomo diventa adulto quando cadendo trova la forza per rialzarsi e vivere, ogni giorno di più perchè la vita, del resto, è un dono che Dio offre e che solo Lui ha il diritto di togliere.

Alfredo Melfi