Intercettazioni: 10/3/2004 la telefonata misteriosa
(seconda puntata)
Per capire meglio il contenuto del presente articolo dovete forzatamente leggere il precedente pubblicato sempre su questo quotidiano il 16 febbraio scorso. Dunque, dal marzo 2004 nell’ambito dell’inchiesta Sea Park vengono intercettate alcune conversazioni nelle quali in più di un’occasione si fa riferimento al fantomatico e misterioso “dottore”. Alle ore 19.04 del 10 marzo 2004 il commercialista “Nino” (cioè Carmine Nigro) dice a Lorenzo Maiolica che chiamerà “il dottore” per sapere se la causa è stata assegnata e a chi verrà assegnata. Alle ore 15.28 del 25 marzo 2004 Nigro riferisce a Maiolica che quel pomeriggio, alle ore 16.30, si vedranno “sotto il tribunale”, ove “prenderanno il dottore e la Verzola”. In quella n. 3553 del 19 aprile 2004, ore 19.53, Adele Verzola si scusa con Maiolica per non essere andata da Lui, affermando di essersi sentita con “il dottore Russo, l’ingegnere Russo” (quest’ultimo è da identificare in Raimondo Russo, consulente di parte di Maiolica). Nel corso della telefonata del 27 aprile 2004, in cui Verzola, nel riferire a Maiolica di “buone novità” da parte dell’ing. Russo, aggiunge che ne parlerà a voce e che “martedì verrà Nigro, l’ing. Russo, il dottore sicuramente”. Con la telefonata n. 4311 del 3.5.2004, ore 16.42, in cui Verzola fa ancora riferimento ad un appuntamento esteso al dottor Russo, che probabilmente sarebbe venuto con la propria automobile, aggiungendo che “il dottore…non mi ha detto niente, credo più o meno ecco quello che…di cui già vi accennai l’altra volta…penso ci sono stati sviluppi però…per telefono non è il caso”. In quella dell’ 11 maggio 2004, ore 10.17, in cui Maiolica dice al suo interlocutore (tale Antonio) che “ci sarà un incontro con i giudici, se non sbaglio in questi giorni” precedenti l’udienza del 20 maggio 2004 innanzi alla Corte di Cassazione…che doveva decidere sul sequestro dei suoli ex Ideal Standard disposti dalla Procura della Repubblica. Questo, dunque, era il clima ambientale in cui maturava la vicenda Sea Park; da un lato chi indagava (la Nuzzi che aveva ereditato il facicolo da Spiezia), dall’altro chi cercava di difendersi con ogni mezzo possibile, non esclusa l’amicizia con magistrati e pezzi della politica. Chi era il fantomatico “dottore” ce lo spiega il tribunale di Napoli con la sentenza n. 06/5864 del GIP del 16/5/2007. A pag. 4 si legge: “Che il “dottore” fosse il dott. Michelangelo Russo appariva evidente -tra l’altro- anche in considerazione di quanto nel frattempo il dott. Spiezia aveva riferito al Procuratore della Repubblica (Apicella) ed alla dott.ssa Nuzzi in una relazione di servizio riservata del 17 maggio 2004, dallo stesso Procuratore della Repubblica inviata al procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Salerno il 15 settembre 2004. Il dott. Spiezia aveva rammentato che, nei mesi precedenti, il dott. Russo, entrando nel suo ufficio, gli aveva chiesto il suo punto di vista sulla vicenda relativa ai suoli ex Ideal Standard, dicendogli che ad essi era interessata la Ditta Maiolica (uno dei cui soci era legato da vincoli di parentela o di affinità con Michele Mastromartino, parente del Procuratore Aggiunto) e che gli aveva consigliato ai Maiolica di rivolgersi al professore Di Lieto, esperto in materia urbanistica. Il dott. Spezia aveva risposto che non si occupava più di quel procedimento, assegnato alla dott.ssa Nuzzi, con la quale peraltro il dott. Russo non aveva rapporti di cordialità, avendole chiesto in visione atti di un procedimento (inchiesta sulla mancata adozione del PRG da parte del Comune di Salerno), senza che la collega avesse risposto positivamente.” La descrizione del clima ambientale che si viveva in Procura è inquietante e ci mette nella condizione di porre alcune domande. Perchè Michelangelo Russo si agitava tanto intorno a quella particolare inchiesta, lo faceva per inquinare o per facilitare l’inchiesta stessa o addirittura per ragioni d’ufficio? E perchè la Nuzzi aveva disposto le intercettazioni telefoniche e ambientali anche a carico di un Procuratore Aggiunto? Perchè la Nuzzi e Spiezia indirizzavano relazioni riservate al capo della Procura? Sono tutte domande alle quali cercheremo di dare delle risposte nelle puntate successive, dopo aver pubblicato altre e più sconcertanti intercettazioni su una inchiesta che poteva sconquassare l’apparato di potere della Città ma che ha prodotto soltanto un rinvio a giudizio che vedrà alla sbarra l’attuale sindaco De Luca e molti altri personaggi. Tutto nasce da quella misteriosa telefonata del 10 marzo del 2004.