Cava de Tirreni: Club Cava Sviluppo: Asi, ente inutile

L’A.S.I. (Area Sviluppo industriale) nasce negli anni ’50 per cercare di dare una razionalizzazione in ambito Provinciale allo sviluppo indiscriminato delle allora nascenti aree industriali, sottraendole alle competenze dei singoli Comuni. Compito principale era quello di coordinare le varie aree, cercando di promuoverne lo sviluppo, e quindi di attrezzarle attraverso investimenti in infrastrutture. A distanza di 50 anni tale compito è ampiamente esaurito: ormai siamo in una società post-industriale, nell’ambito di un’economia globale. Lo sviluppo che doveva esserci fa parte della storia di questa Provincia, e l’ASI oggi non è neanche finanziariamente in grado di sostenere le infrastrutture delle aree esistenti. L’Ente è stato superato dagli eventi, e di fatto attualmente è soltanto un ulteriore impaccio ed ostacolo burocratico per quelle poche iniziative che nascono: infatti ai gravosi iter burocratici ed urbanistici di ogni singolo comune, si aggiungono (anzi vengono prima) le pastoie burocratiche di un Ente che regolamento non può neanche determinare una vera politica industriale, ma che deve seguire uno stretto ordine cronologico nelle assegnazioni. Inoltre in caso di inadempimenti rispetto alle richieste, non ha alcun potere sanzionatorio. Non ha potere di indirizzo, nè di scelta; non ha i fondi necessari per le infrastrutture: non si capisce pertanto l’utilità di tale Ente che continua a raddoppiare gli adempimenti burocratici, che costa comunque al Comune e quindi ai contribuenti, che è diventato uno strumento di de sviluppo per gli imprenditori. La posizione di Cava Sviluppo è conseguente: occorre uscire dall’ASI, al più presto, affinché il Comune di Cava possa riappropriarsi dei suoi territori, e determinare una politica locale di sviluppo confrontandosi esclusivamente con i propri strumenti urbanistici, che possono a loro volta adeguarsi alle mutate condizioni di mercato.