Mercato Sanseverino: i Verdi scrivono all’on. Martini

Un’indagine ministeriale al canile comunale e l’apertura della struttura ai volontari. I Verdi sanseverinesi hanno scritto al Sottosegretario alla Salute, On. Francesca Martini, dopo aver ricevuto preoccupate segnalazioni sul funzionamento del canile sanitario di via Lavinaio. Nel documento, inviato anche all’Assessore Provinciale per la Tutela degli Animali, Piero Cardalesi, e al Sindaco D’Auria, gli ambientalisti hanno richiesto urgenti interventi di verifica sui casi di denutrizione e incuria, per accettarne la gravità dei comportamenti del personale addetto, eventualmente da sanzionare e punire in modo esemplare.“Nella struttura comunale, -dichiara il portavoce dei Verdi Raffaele Grimaldi- i cani, secondo quanto riferitoci, sono lasciati a sé stessi, con poco cibo e addirittura passano giorni senza riceverne. Le maggiori sofferenze sono patite dagli animali più anziani non adeguatamente accuditi e curati. Per fare chiarezza su queste segnalazioni –visto che è impedito l’ingresso alla struttura- abbiamo dovuto richiedere l’intervento della autorità, sollecitando in primis il Sottosegretario Martini.”I Verdi, inoltre hanno richiesto anche la possibilità di far svolgere i servizi per accudire gli animali ai volontari, come avveniva in precedenza, togliendo la gestione del canile alla società Gesema. In alternativa di consentire ai cittadini e ai volontari l’accesso giornaliero alla struttura. Inoltre è stata richiesta si la trasformazione della struttura in canile comunale e non più in semplice rifugio-sanitario, ma sorpattutto di conoscere l’esatto numero dei cani accuditi, curati e morti nella struttura di via Lavinaio. In più, nel corso dell’indagine sollecitata, di fare anche le accurate verifiche, per conoscere quanti animali sono stati trasferiti presso il canile lager di Cicerale, con quali costi per le casse pubbliche e se ci sono relazioni dettagliate sullo stato “dell’accoglienza” dei cani presso il contestato canile dei signori Cafasso, noti all’opinione pubblica nazionale per i loro sistemi crudeli, in netta violazione della normativa italiana in vigore.