Coldiretti Salerno: il bianco nettare a caro prezzo

 

La questione del prezzo del latte fresco che la centrale del latte di Salerno intende abbassare dalla prossima metà di febbraio, caricando il costo dell’operazione sulle spalle degli allevatori, continua a essere motivo di contrasti tra le parti, ma nello stesso tempo i consumatori mostrano totale indifferenza alla questione. Infatti cinque centesimi al litro, diciamo la verità, non cambiano la vita a nessuno e i consumatori lo hanno capito bene. La dimensione del fenomeno è da attribuirsi solo ed univocamente a logiche commerciali, è un po’ come mostrare i muscoli salendo sulle spalle degli altri, altri che non ce la fanno più ad essere soggiogati alle scelte altrui. E’ un mondo dove, per fare un esempio, ciascuno può recarsi a comprare una automobile in concessionaria e decidere in maniera autonoma a seconda delle proprie tasche il prezzo di vendita …. ma il latte è materia viva non un ammasso di acciaio, lamiere e cavi e come tale è deperibile e su questo punto “nasce” il potere contrattuale della Centrale del Latte di Salerno. La logica è : “se il latte non me lo consegnate voi sarà qualcun altro a farlo”. Coldiretti chiede a gran voce alle autorità competenti maggiori controlli su quello che accade sulle vie del latte, spesso si assiste a cisterne che viaggiano lungo le nostre strade, che trasportano latte tedesco o nelle migliori delle ipotesi di altre regioni, che poi magicamente diventa nostrano. La sofisticazione degli alimenti è un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull’inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a rivolgersi all’acquisto di alimenti a basso costo. Le truffe alimentari incidono – sottolinea la Coldiretti – particolarmente sugli anziani e sulle famiglie numerose con le coppie con tre o più figli e le persone con più di 64 anni da sole o in coppia che destinano ben il 21,9 per cento della spesa complessiva agli alimentari, nettamente superiore rispetto alla media nazionale del 18 per cento. Latte, formaggi, salumi sono oggetto di continue frodi alimentari, nella migliore delle ipotesi se ne “allunga” la vita, ma sono anche oggetto di alchemiche trasformazioni industriali diventando anche produzioni tipiche e protette. Lo scandalo del latte alla melamina e quello della carne di maiale irlandese alla diossina avrebbero fatto meno paura se in Italia fosse già entrato in vigore l’obbligo di indicare il luogo di origine e provenienza della materia prima agricola utilizzata per tutti gli alimenti. Coldiretti, nell’ambito dell’accordo di collaborazione con il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute, recentemente stipulato, intende prevenire tutte le frodi e sofisticazioni che attentano alla salute dei consumatori e all’attività delle imprese agricole che operano e producono rispettando i principi della legislazione alimentare. In particolare deve essere perfettamente tracciato il percorso del latte che arriva nella nostra provincia e che miracolosamente diventa latte alimentare fresco, o latte di bufala dop trasformandosi in mozzarella campana dop. Solo mettendo in chiaro il percorso del latte si potranno evitare danni e truffe, sostenendo l’economia locale seria e trasparente e nello stesso tempo consentendo alla Centrale del Latte di Salerno politiche di prezzo premianti per tutti gli anelli della filiera.