L’angolo della fede: perchè il Battesimo dei piccoli?

 

 

a cura di don Marcello Stanzione

 Col battesimo, il bambino entra nella “famiglia di Dio”, appartiene a Cristo al quale è confidato. Molti genitori non fanno battezzare i loro bambini al fine, essi dicono, “di lasciar loro la scelta più tardi”. Essi non vogliono “imporgli” una religione. Chiedere il battesimo per il proprio figlio, è impegnarsi anche nel trasmettergli il messaggio di Gesù, non è un ostacolo alla sua libertà. Al contrario, è dargli i mezzi per esercitarla più tardi, con ogni conoscenza di causa. Una cosa è certa il demonio non aspetta che i figli raggiungano la maggiore età per inoculare in essi i germi del male. D’altra parte a voler essere coerenti, di questo passo bisognerebbe non insegnare ai bambini nessuna lingua, non inculcare loro alcun principio, lasciando che un giorno decidano da se stessi quale norma di comportamento adottare. Il Battesimo è la vita divina che viene gratuitamente regalata.  Facendo battezzare i loro bambini, i genitori decidono di confidarlo ad un amore grande e profondo, ben più grande del loro, quello di Dio. Chiedendo il battesimo per il bambino, i genitori s’impegnano a dargli un’educazione cristiana, a fare in modo che possa crescere nella fede in Cristo. Ciò suppone di parlar loro di Gesù, di permettergli di andare al catechismo e di ricevere gli altri sacramenti. Questa missione fa paura ad alcuni. Si rassicurino! Essi non sono soli, ma saranno aiutati da tutti quelli che li circondano: padrino e madrina, nonni, catechisti. Le parrocchie propongono delle riunioni nel corso delle quali sono spiegati i segni del battesimo. Nelle nostre contrade  si ha uso di chiamare il padrino o la madrina, compare o comare, pochi sanno però che il termine deriva dal latino “cum pater”, “cum mater”, ossia “come padre”, “come madre” ancor più di insieme al padre ed alla madre. Certo, per essere battezzati, basta un padrino od una madrina. Questi, a loro volta, devono essere battezzati e confermati ed avere almeno 16 anni. La coerenza di vita del padrino o della madrina col Vangelo è augurata. Questi criteri dimostrano la serietà di questa responsabilità cristiana. In effetti, il padrino e la madrina sono là per essere testimoni del battesimo, in nome della comunità cristiana ed hanno per ruolo di assecondare i genitori nell’educazione spirituale del bambino. Cosa offrire? Una  medaglia sacra (che potrà essere benedetta) è spesso offerta ad un bambino ma ciò non è obbligatorio! Si può anche offrire una statuetta della Vergine, una del santo di cui porterà il nome, una icona, ed in un campo più profano, un timbalo inciso a suo nome (che non può essere benedetto!), un libro di nascita, che potrà colmare coi grandi avvenimenti della sua vita di fede e delle foto della sua famiglia. Il nome non riguarda solamente lo stato civile. Giovanni, Giuseppe, Marco, Maria sono a colpo sicuro dei nomi cristiani, ma che ne è delle Kimberley o delle Mirtille? “I genitori, il padrino e la madrina ed il parroco non daranno nomi estranei al significato cristiano” chiede la Chiesa. La formulazione è semplice e permette delle ampie interpretazioni. Comunque, se un nome non risponde a questa esigenza, il sacerdote può allora chiedere ai genitori di aggiungere un nome cristiano sotto il quale il bambino sarà battezzato. La scelta è ampia poiché ne esistono quasi 40.000. Talune parrocchie, specie in Francia propongono tra i 3 ed i 7 anni un battesimo in legame col risveglio alla fede. Dopo i 7 anni, il bambino potrà essere battezzato nella parrocchia dopo due anni di catechismo. Ogni richiesta di battesimo è accolta con gioia dalla Chiesa!