Farmaci su Internet: occhio alla contraffazione!

 Sergio Barletta

 Internet è lo strumento che ha rivoluzionato la nostra vita ma, in alcuni casi è l’ arma per raggirare e truffare i cittadini. Nello specifico, parleremo dell’interessante Workshop  svoltosi a Roma  sulla tematica “Lotta alla contraffazione dei medicinali e la cooperazione tra le Istituzioni”. L’argomento contraffazione medicinali è già stato affrontato  dall’Agenzia Italiana del Farmaco, in occasione del meeting internazionale della taske force dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Impact” per la lotta alla contraffazione. Nel corso del  meeting, vennero approfondite strategie per i campionamenti e le modalità di incremento  delle pratiche di sicurezza relative sia alla contraffazione che alla commercializzazione dei prodotti, ma soprattutto iniziative  per fronteggiare i raggiri e truffe realizzate  attraverso internet. Nel corso del workshop è emerso che il 50 % degli acquisti di medicinali effettuati on line,  si concludono con il pagamento anticipato a mezzo carte di credito senza che l’acquirente riceva alcun prodotto. Quindi, possiamo parlare di veri raggiri o truffe. Nella rimanente percentuale, non tutti i clienti sono soddisfatti in quanto, sorgono evidenti  difficoltà in caso di restituzione dei prodotti.  Comunque, in ogni caso, è bene evidenziare che l’Italia è tra i paesi  più attivi nel contrasto al fenomeno della contraffazione dei farmaci. In Italia, per la maggior parte vengono acquisti via internet  sempre più anabolizzanti per avere un fisico “da palestra” o medicinali dimagranti a volte non registrati per chi desidera perdere peso in pochissimo tempo. Il fenomeno,  comunque è contenuto in quanto due anni fa è nata una task force, chiamata “Impact Italia” composta dall’Aifa, dall’Istituto Superiore della Sanità, dai Nas e dall’Alto Commissariato per la lotta alla contraffazione. La circolazione di farmaci contraffatti in Italia è di circa 1% del totale a differenza di altri Stati in  cui il problema è più allarmante. Nel corso del convegno, è emerso comunque che l’Europa necessita di una legislazione più incisiva in quanto esiste un problema relativo ai farmaci generici non autorizzati poichè la maggior parte di questi prodotti proviene dalla Cina o dall’India, dove non esistono normative sui brevetti che proteggono la proprietà intellettuali delle Aziende. In merito ai farmaci generici non autorizzati esistono alcuni segni rilevatori quali ad esempio errori di ortografia sulle confezioni e sui foglietti illustrativi, scatole dai colori meno vivi rispetto a quelle originali. Inoltre , loghi  che imitano quelli delle grandi industrie farmaceutiche, nonchè,  etichette adesive dai lembi non sovrapposti bene, la difformità nelle dimensioni   di fiale e capsule, le sbavature di inchiostro e le imitazioni di nomi di medicinali conosciuti. In conclusione, ritengo opportuno approvvigionarsi di farmaci nei canali autorizzati, dunque farmacie o  parafarmacie presenti sul territorio nazionale. Comunque, chi preferisce utilizzare internet anche per questi tipi di acquisto  all’arrivo delle confezioni qualora  evidenzi segni che possano destare sospetti, è consigliabile non utilizzare il prodotto e non esitare a rivolgersi ad una farmacia di fiducia o agli organi di polizia con la confezione sotto accusa per conseguenti verifiche.