L’Università della terza età a Baronissi

Annamaria Noia

Sono dei “nonnini” di diverse fasce di età (dai 50 in su, fino a 80 e oltre), ma non troppo anziani, ancora giovanili, anzi: giovanissimi nell’animo e nel fervore. Sono attenti, curiosi, vivaci e frequentano da tempo l’utile e meritoria, benemerita Università della terza età sita nel territorio di Baronissi, presso l’antico e importante convento della SS. Trinità. Si incontrano nella sala dell’avita struttura – appunto il convento immerso nella natura e da cui si domina il paesaggio verdeggiante che Baronissi offre – ogni lunedì e giovedì dalle 16, per trascorrere un’oretta in serenità arricchendosi di cultura e di entusiasmo con tanti insegnanti “volontari”, ma bravissimi e molto pazienti, da tempo “amici” dell’Ute ma che – ci ha illustrato il presidente Angelo Adinolfi, “succeduto” alla prima, “storica” guida: Germana Ferraresi, e che come lei la capeggia magistralmente e con garbo, ironia, savoir faire per attivare i numerosi iscritti – verranno affiancati da tanti altri generosi esperti in materie attinenti e relative al comprensorio, al territorio.  È da notare che i “giovanotti”, entusiasti, simpatici al punto tale che si autotassano, in quanto nessuno finanzia tale associazione così importante per il territorio, anche se le istituzioni e i vertici dell’amministrazione comunale della cittadina hanno promesso che per il 2009 stanzieranno dei fondi all’uopo.“E’ un modo per stare maggiormente vicini alle persone di mezza o della terza età – afferma il presidente Adinolfi – quello che l’università vuole attuare tramite le interessanti lezioni da parte di professori e studiosi locali ogni lunedì e giovedì; vogliamo aiutare a socializzare le persone rimaste da sole, magari con problemi dovuti all’età, come la depressione, altri acciacchi, per fare loro dimenticare, appunto tramite le ore di lezione con gli esperti, la tristezza tipica dell’inverno della vita ma con ottimismo e gioia di vivere.” “La nostra istituzione è e vuol essere vicina a tutti coloro che si sentano ancora giovani dentro, positivi, propositivi e che abbiano la costanza di apprendere nozioni che, se nessuno ha voluto divulgare scolasticamente parlando, sono comunque utili e interessanti e al contempo semplici da capire, da comprendere – conclude Angelo Adinolfi. Le lezioni spaziano dall’Italiano (letteratura del ‘900 e letteratura in generale) all’Inglese, dalla Storia locale allo studio delle Tradizioni antropologiche del territorio, per passare al Diritto alla Biologia, all’Informatica (corso di computer) alla Farmacia e non finisce certamente qui: vi sono tante altre materie da scoprire o meglio da riscoprire dai “nonnini”, tra cui spicca il Teatro, tramite un laboratorio ad hoc il cui regista è Matteo Salsano. Oltre alle lezioni vi sono poi altre proficue iniziative come visite turistiche ed escursioni, nonché momenti conviviali in genere a Natale e in chiusura a giugno. Occorre anche dire che alcuni iscritti, come l’umile e simpatico, immarcescibile Antimo Vassallo, un “giovanotto” sull’ottantina, e lo stesso Angelo Adinolfi, si sono riscoperti poeti e narratori, pubblicando volumetti di liriche e/o di racconti. Ecco chi insegna con abnegazione e dedizione ai membri dell’Università della terza età: Franco Fiume, per il Diritto; Paola Ornaghi, Inglese; Giovanna Cosimato, sorella dell’attuale sindaco, Franco Cosimato (Letteratura italiana e studio dei “Promessi Sposi” – attualmente); Carmela D’Amato, per la Letteratura italiana; Enza Somma, che insegna Biologia; il buon Alfonso Galluzzi, che conduce incontri sulla Composizione floreale; Pino Femia, un farmacista che tratta di Erbe medicinali; Gino Noia, che parla delle Tradizioni culturali in tutta la Valle dell’Irno e del Sarno; infine ricordiamo l’ex preside Aldo Giusti, per la Storia locale, ma da gennaio, e tanti altri.