SALERNO: la battaglia di primavera

 Aldo Bianchini

“C’è un clima da caccia alle streghe”, con questa espressione semplice ma gravissima nella sua essenzialità il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha inteso descrivere la situazione di grande incertezza e di provvisorietà che incombe sulla giunta municipale napoletana e sulla politica partenopea in generale. Da qualche settimana si assiste ad una sorta di “fugge chi può” per sottrarsi al peso della scure giudiziaria che, secondo i bene informati, sta per abbattersi sul centro sinistra napoletano e non solo. Pochi giorni fa Enzo Cardillo (assessore al bilancio) si è improvvisamente dimesso da un incarico che appariva al sicuro da quasiasi azione dei PM della Procura del capoluogo campano. La Iervolino ha addirittura parlato di “clima pesante” e di “sciacallaggio dei media” dopo aver reso omaggio alla salma di Giorgio Nugnes suicidatosi in conseguenza della brutta esperienza degli scontri contro l’attivazione della discarica di Pianura, paese in cui aveva raccolto oltre cinquemila voti di preferenza che gli erano valsi l’incarico di assessore alla protezione civile. Insomma un clima di vera caccia alle streghe per i frequentatori di Palazzo San Giacomo quasi come quel clima del 1993 quando in pieno consiglio comunale, mentre parlava Laboccetta, un usciere in stretto vernacolo gridò “fuit’ stann’ arrivann'” e fuggirono tutti, anche Laboccetta, senza sapere chi fossero e per cosa stessero arrivando. L’usciere, ben nascosto, alludeva ovviamente ai PM ed ai Carabinieri che in quelle tragiche ore di tangentopoli seminavano il terrore, a Napoli come a Salerno. E’ inutile nascondersi dietro un dito o cercare di arrampicarsi agli specchi, il rischio di una nuova tangentopoli esiste davvero come a Napoli anche a Salerno. Nelle segrete stanze della nostrana Procura della Repubblica i fascicoli sono ancora aperti e ben presenti sulle scrivanie di molti PM ; e sono gli stessi fascicoli e le stesse inchieste che poco più di due anni fa hanno davvero fatto tremare le vene e i polsi dell’intera amministrazione comunale e non solo. I nomi altisonanti ed importanti di molti personaggi serpeggiano già da qualche settimana per gli angusti corridoi del “palazzaccio” e tracimano verso l’esterno in una ridda incontrollabile di pettegolezzi ed indiscrezioni e, perchè no, anche di messaggi trasversali dalla difficile interpretazione. Insomma l’apparato del potere politico, come quello imprenditoriale e istituzionale, trema e cerca di mettersi al riparo muovendo pedine e silurando i non fedelissimi alla stregua di una intricata partita a scacchi. Del resto le voci che giungono dal Piemonte, dalla Lombardia, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dalla Sardegna, dalla Basilicata e dalla Calabria evidenziano uno scenario fatto di veleni, inchieste e dimissioni per una sinistra di governo che affonda e con sindaci e governatori giunti ormai al capolinea. Le voci più insistenti e più accreditate, nella nostra città, parlano di un inizio di primavera (quella del 2009) al cardiopalma a causa di una travolgente azione giudiziaria che dovrebbe muovere i primi rumorosi passi nella seconda metà del prossimo mese di febbraio, insomma proprio in coincidenza con il surriscaldarsi delle strategie per la successiva competizione elettorale amministrativa per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Un’inchiesta che dovrebbe travolgere sia i “mangiafuoco” che i “burattini” in una sorta di ricambio generazionale della politica, dell’imprenditoria e delle istituzioni. Sarà vero! chissà; probabilmente come tante altre volte si riuscirà a mediare i diversi interessi in campo per lasciare tutto come prima, peggio di prima; a disdoro anche delle migliori intenzioni del bravo ed ineffabile Harry Jhon Woodckoc, il super PM di Potenza.