Natale carico di…austerity

Rita Occidente Lupo

Un Natale carico di attese, quello che registra il crollo delle Borse e la suspance per le sorti di un Paese ancora in bilico tra le spinte fiscali e la voglia di sentirsi emancipato in Europa. Le spire della crisi economica s’avventano specialmente su commercianti e consumatori, che guardano con tristezza al futuro. Concordi che, per dare una spinta immediata, urga la detassazione della tredicesima. Un intervento, più volte invocato che però, salvo colpi di scena,  il Governo ha escluso, perché troppo costoso:cioè circa 8 mld €. La strenna, nel pacchetto anticrisi, per agevole i meno abbienti: un bonus  tra i 200 e i  1000 €, ai pensionati ed alle famiglie con reddito inferiore ai 22.000 €. E la social card, con 40 € mensili. Così, entro il 31 dicembre,  il credito di 120 € per l’ultimo trimestre 2008. Circa 1.000.000 e 300.000 le persone che, secondo il Ministero dell’Economia, beneficeranno della carta acquisti: cittadini ultrasessantacinquenni e famiglie con minori inferiori a 3 anni, con un reddito fino a 6.000€. A fronte dei circa 37 mld € per le tredicesime, un buon 30% salderà le utenze. Quella valanga di bollette, che generosamente innaffia gli ultimi giorni dell’anno, segnando il passo anche del nuovo. Così i cenoni e le strenne, le vacanze e lo shopping, verranno scalciati dalle priorità vitali. Ma c’è chi non ci sta a tale status quo. Chi davvero non ingoia che, lavorare, significa soltanto dover restituire allo stato quanto suda ogni giorno. O in un modo o in un altro. Ed allora, in barba ad ogni sana economia ed all’allarme saldi, lanciato dai commercianti in panne, che ne vorrebbero anticipare l’avvio, decide che questo Natale 2008 lo vivrà appieno, tra le bollicine dello spumante e le strenne. Tra una spruzzatina di neve e la notte dei fuochi di San Silvestro. Come fare ? Dando fondo agli ultimi risparmi, quelli che un tempo rimanevano sigillati nel salvadanaio di terracotta. E che venivano ripescati solo in extremis. Con l’€, anche gli spiccioli hanno il loro peso. Ed il loro valore. Quella del risparmio, si sa, è stata sempre un’arte! Annientata dal consumismo dell’ultimo secolo, ma giammai vaporizzata. Ancora un po’ di tempo, per impegnarsi ad evitare il superfluo, fino a Natale. Prima d’allentare i legacci della stringatezza. Almeno…a Natale!