Morire a scuola
Antonio Bottone e Nunzia Costabile
Torino –I cittadini hanno partecipato al dolore dei familiari, che il 26 Novembre hanno salutato per l’ultima volta Vito, vittima del crollo del controsoffitto del Liceo scientifico Darwin a Rivoli .Un modo di morire prematuro per un giovane ed assurdo. Tra i banchi di scuola, mentre si cresce per la vita! Una delle morti bianche, che ancora il nostro paese immola alla cronaca quotidiana. La funzione religiosa si e’ svolta a Pianezza, nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Commovente la lettera scritta dalla sorella: “Sei diventato l’angelo custode di tutti gli studenti del mondo”, mentre la folla commossa applaudiva la salma del giovane, accompagnata da migliaia di civili e dal primo cittadino Sergio Chiamparino. Sulla bara, la maglia della juventus, squadra idolo di Vito. Per ora, soltanto una denuncia a carico di ignoti, sperando di trovare al più presto il colpevole di tale scempio. Non si può morire a diciassette anni. La vita urla giustizia!
La vita urla giustizia xk morire così è impossibile, impensabile x ki crede nell’onestà del destino….Ma il destino nn è onesto perchè spesso, troppo spesso si intreccia cn le decisioni delle persone. Si parla di errore, di fatalità ma nn basta dare la colpa alla sorte ammettendo k Vito si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato…il soffitto nn doveva cadere, quei tubi nn dovevano stare lì…e qst leggo nell’articolo, frustrazione e incredulità e in qst l’articolo è fatto molto bene.