Dall’Autorità al Parco Nazionale il PdL senza scelte

Uno strano destino quello che accompagna la futura formazione politica denominata “Popolo della Libertà” che non riesce, almeno in provincia di Salerno, a legare i propri organismi al territorio. Ed inevitabilmente perde, colpo dopo colpo, tutte le battaglie importanti per la conquista del potere, quello vero, quello che (dice Andreotti……) logora chi non ce l’ha. Il problema, forse di facile interpretazione, sta tutto nella mancanza di “storia politica” che un pò tutti i personaggi oggi in auge nel PdL scontato come prezzo salato per le scalate improvvise e, forse, immeritate ai vertici delle posizioni interne del partito che dovrebbe essere la sintesi di un partito politico vero (A.N.) e di un partito d’immagine (F.I.) incentrato solo sulla figura dominante del presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi. Questo in generale nel Paese, nella nostra provincia,poi, il problema se possibile si acuisce ancora di più in quanto Forza Italia, negli anni, ha raccolto molti fruoriusciti dal PSI e dalla DC e che nei partiti di origine non avevano mai avuto vita facile essendo rappresentanti di ruoli di secondo o terzo piano. La storia di questi ultimi anni ci ha insegnato che detti personaggi si sono lanciati, con battaglie intestine senza esclusione di colpi, alla mera conquista delle poltrone di prestigio senza tenere in alcun conto il territorio verso cui, comunque, non avevano mai avuto un rapporto costruttivo. La battaglia per la conquista dell’Autorità Portuale ha dimostrato tutta l’insipienza di detti personaggi e il bvravo avvocato Michele Sarno è stato sacrificato su un altare che non esiste e che non è stato mai neppure prefigurato da alcuna progettazione politica. Addirittura si è arrivati a dichiarare, da parte di alcuni parlamentari, che la candidatura di Sarno non doveva ritenersi una candidatura di partito data l’assenza totale di un dibattito e di una designazione concertata. Ma adesso, persa l’Autorità portuale, come finirà per il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano? “Allo stesso modo” risponde più di qualcuno addetto ai lavori del PdL; dopo le dimissioni di Domenico De Masi ad ogni nominativo che viene sussurrato arriva subito una bocciatura dagli stessi organi del PdL; buon ultimo l’avv. Antonio Episcopo di Polla (espressione del territorio) che dopo la visita di Giancarlo Lhener sembrava la figura più adatta a ricoprire un incarico così prestigioso. Apriti cielo, la guerra interna si è subito scatenata e dallo stesso Vallo di Diano sono partite le prime stilettate micidiali all’indirizzo di Episcopo che, in verità, ha sempre mantenuto una posizione assolutamente di attesa e di rigoroso ossequio delle decisioni del partito. Le decisioni, in buona sostanza, non arriveranno e la poltrona del Parco sfuggirà ancora una volta al PdL ed allo stesso territorio come sfuggirà l?Ente Provincia. Ma di questo parleremo in un prossimo articolo.