Salerno: conclusa 4^ ediz. Med- limes “Ai confini del Mediterraneo, immagini e racconti dal Mediterraneo”

Anche quest’anno – come accadde precedentemente nell’edizione 2019 – l’evento ha avuto luogo nella splendida cornice di “Palazzo Fruscione” a Salerno. I protagonisti assoluti sono stati i temi caldi della nostra epoca, quali il dramma dell’immigrazione, la scarsità di risorse idriche e alimentari per soddisfare il fabbisogno di milioni di individui, la discriminazione nei confronti delle altre culture. Ancora una volta il mezzo migliore per raccontarli è stato il cinema, perché in grado di smuovere coscienze, di trasmettere messaggi in modo diretto, arrivando dritto al cuore degli spettatori. Tra i 30 cortometraggi provenienti dai diversi Paesi del Mediterraneo e non solo (tra cui Italia, Egitto, Spagna, Albania, Palestina) solo in 3 hanno vinto i premi finali. Ogni cortometraggio, come già detto precedentemente, è riconducibile ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. Tre le giurie che hanno votato per la serata conclusiva: la giuria ufficiale, quella dei giovani ed infine quella popolare. (tra cui Italia, Egitto, Spagna, Albania, Palestina). I vincitori sono stati rispettivamente: • Giuria Ufficiale: “Gli squali di Lampione” di Marco Spinelli (Italia), che racconta il gravissimo problema della pesca illegale in aggiunta all’incapacità assoluta dell’uomo di preservare l’ambiente in cui vive; • giuria giovani: “Jelly” di Giovanna Senatore (Italia), che narra di quanto l’inquinamento marino sia nocivo per gli animali che vi abitano; • giuria popolare: “Il nostro nome è Anna” di Mattia Mura Vannuzzi (Italia), che parla di discriminazione e di quanto questa possa ferire le persone che ne vengono continuamente colpite. La protagonista d’eccezione del cortometraggio è la celebre attrice Ludovica Nasti, conosciuta al gran pubblico per l’interpretazione di “Lila” nella serie televisiva “L’amica geniale” di Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher. Infine, il Premio Mediterraneo Alfonso D’Antonio “Uomo di mare 2021”, invece, è stato assegnato alla mostra fotografica “Mare Nostrum” di Emanuela Braghin. Raccontare situazioni scomode, spiacevoli, tristi, ma realistiche al 100%, serve per combattere l’ignoranza. Guardare con i propri occhi immagini riconducibili alle tragedie che si compiono a pochi passi da noi, serve per rendersi conto davvero del mondo in cui si vive. Conoscere è necessario per capire. E capire è necessario per cercare un rimedio ai problemi gravissimi della nostra società.