Singolari primati, ingegneristici ed architettonici, stabiliti da donne

Giuffrida Farina

Allorquando si laurearono in Ingegneria, probabilmente nacque un tenue interrogativo, dilemma “leggero”: Come battezzarLe? In qual modo definirLe? Ingegnera? Ingegneressa? Donna Ingegnere? Edith Clarke ed Emma Strada sono detentrici di singolari “primati ingegneristici”. Edith Clarke (1883-1959), statunitense, in assoluto prima donna a conseguire la laurea in Ingegneria (Ingegneria elettrica,1908); Emma Strada (1884-1970), prima donna italiana laureata in Ingegneria (Ingegneria civile, 1908). Anno magico, dunque, il 1908, per le donne (neo) ingegnere. La Statunitense ideò ed ella stessa partecipò alla realizzazione d’una macchina calcolatrice, sistema risolvente equazioni di natura elettrotecnica: in sostanza principi e leggi concernenti circuiti elettrici; inoltre, il macchinario calcolatore riusciva ad eseguire operazioni con  una rapidità d’esecuzione 10 volte superiore rispetto alla velocità di altre apparecchiature del tempo.

L’Italiana partecipò a progetto e realizzazione di automotofunicolari, di acquedotti e d’una  imponente galleria che avrebbe consentito  il transito verso una miniera ubicata in Valle d’Aosta. Fu tra le promotrici e fondatrici della Associazione Italiana Donne Ingegnere e Architetto (AIDIA).Rimanendo in àmbito di genere, tragici temi odierni: violenze e massacri contro l’indifeso universo femminile. Relativamente al solo ultimo anno, in Italia dall’1 agosto 2020 al 31 luglio 2021, sono stati perpetrati atti criminali causanti l’uccisione  di 105 donne (Fonte: “Dossier Viminale”).Non esistono, socialmente, ”asperità impossibili” da valicare, questioni non ammettenti soluzioni alla stregua d’irresolubili problemi di carattere matematico o scientifico: la battaglia contro la devastante problematica dei femminicidi va affrontata perentoriamente ovvero ingegneristicamente, con adozione d’idonei, fortissimi strumenti sociali educativi (preventivi) e con una serie di provvedimenti vigorosi, intense misure repressive.

Quel che, d’altronde, il cautelativo modello ingegneristico attua in tutti i suoi settori, onde impedire il diffondersi di deprecabili fenomeni; e poi, “con visuale praticona”, al fine di contenere e sopprimere, in caso d’insorgenza, violente manifestazioni di qualunque natura (sovratensioni e sovracorrenti, sollecitazioni statiche e dinamiche, azioni termiche…).

Ritorniamo alle priorità creative. Anno 1925, Elena Luzzatto (1900-1983),anconetana, si laureò in Architettura; con associata singolarità di rappresentare emblema di Donna schiudente un percorso di emancipazione  e parità: poteva vantare il primato di ‘prima Architetta italiana. All’epoca, Mussolini riteneva la Donna assolutamente inadatta a ricoprire quel ruolo professionale, la Luzzatto lo smentì in termini imperiosi: in Italia fu antesignana, anticipatrice ed esploratrice, della corrente architettonica del Razionalismo, l’Architettura “razionale” nacque dalla necessità di aderire all’allora esistente modello di realtà sociale ed economica. Campi d’azione della genitrice dell’Architettura italiana furono, in particolare, l’edilizia ospedaliera e funeraria (cimitero militare di Roma, 1944; Nuovo cimitero di Prima Porta, 1945), notevole  l’attività progettuale di scuole, chiese, mercati e restauri di edifici. Le venne assegnato l’incarico di Capogruppo per la progettazione di case popolari INA-CASA, nel Meridione d’Italia, durante il periodo 1958-1964. Signe Hornborg (1862-1916) è ufficialmente la prima donna laureata in Architettura, presso il Politecnico di Helsinki, nel 1890. Dopo la laurea, Signe Hornborg collaborò con un architetto, ma nessun progetto reca la sua firma: anche nel maggiormente evoluto ambiente finnico, in quel periodo risultava assolutamente interdetta, ad una donna, la strada conducente alla “singola gestione femminile” d’un progetto. Chiudono questo brano: la consueta elaborazione grafica (acquerello e pastello) integrativa dello scritto, della quale sono autore; in uno con 4 foto, le immagini: delle ingegnere, Clarke e Strada; delle architette, Hornborg e Luzzatto.