Salerno: al Teatro dei Barbuti applausi a scena aperta per spettacolo di Ivano Falco

Risate d’autore e applausi a scena aperta.
Mattatore sul palco per ore, senza perdere il giusto equilibrio tra umorismo e riflessioni. Trionfa al Teatro dei Barbuti lo spettacolo dell’attore salernitano Ivano Falco, che nonostante la data nevralgica colleziona un pubblico scelto e attento e riempie posti più del previsto. Piazza difficile, Salerno, si sa, soprattutto per il teatro. Ma Falco conquista la critica con un testo esilarante che mostra anche la verve di Sergio Viglianese, suo “collega” di scrittura e grande amico. Coppia vincente con la bravissima cantante Valentina Agnetta, voce limpida e armoniosa che intervalla il monologo con elegante incisività. Manlio Castellano, maestro di comprovata esperienza alla tastiera, completa un quadro scenico accattivante che si apre con un video sulla vita professionale di Ivano Falco e si chiude con un invito dell’attore a riflettere su una modernità eccessiva, colpevole di distruggere la parte più bella dei sentimenti, legata alla comunicazione. Un invito quindi a condividere il bello di un’esistenza soffocata dal potere dei media , sterile e frettolosa. Certamente poco attenta alle cose vere, autentiche. E parte proprio dall’anima l’auspicio di un cambiamento che Falco propone con elegante gestualità mai sopra le righe, neanche nei passaggi più arguti e “piccanti ” in cui l’attore si muove con delicata maestria. Il risultato è tutto nell’entusiasmo d pubblico . “Peccato sia già finito – commenta l’attore e doppiattore salernitano Antonio Angrisano – lo avrei seguito volentieri ancora a lungo “. Ed è in questa leggera capacità scenica la forza di un attore che conquista divertendo senza appesantire, fa pensare senza creare ansie, ma solo coscienziosi ripensamenti. “E grazie al caos” è un testo indovinato, perché attuale ma lieve nella sua pur profonda essenza. Applausi e sorrisi, circa due ore di profonda ma spensierata attenzione alla vita. Chiuso il sipario c’è un buon Ferragosto. Che, restrizioni permettendo, possa vederci insieme. Come suggerisce Ivano Falco, nel segno della condivisione.